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Juve, l'afflittività ora è un problema reale: senza Champions il rischio è di partire da -200 milioni
AFFLITTIVITA' - Bianconeri che però, senza l'accesso alla Champions League che al momento sarebbe certificato dal secondo posto in classifica, dovrebbero rinunciare, secondo quelli che sono i magri incassi della stagione in corso, ad almeno 50 milioni di euro. Questo perché il girone è stato chiuso al terzo posto senza qualificazione alla fase a eliminazione diretta, altrimenti gli incassi sarebbero stati assai maggiori. E la non partecipazione al torneo più importante d'Europa comporta anche la svalutazione del brand e dell'attrattiva sul mercato. Per questo l'afflittività, cioè la la proprietà della pena di causare afflizione per provocare pentimento e ravvedimento, potrebbe abbattersi sulla squadra di Allegri con una stangata di entità connaturata alla lontananza del limitare della zona Champions.
RIENTRI INGOMBRANTI - Poi c'è da considerare che Kulusevski, Zakaria, Arthur e McKennie potrebbero tutti tornare dai loro prestiti a Tottenham, Chelsea, Liverpool e Leeds senza aver attivato i rispettivi diritti di riscatto, cancellando 140 milioni dalle future entrate bianconere. Arthur è già una certezza, sugli altri tre arriveranno presto novità. Unendo questo possibile squarcio ai sopra citati 50 milioni, che sono una stima a ribasso, ecco che si arriva intorno ai 200 milioni di euro di "perdite".
FUGGI FUGGI - Di conseguenza, come scrive oggi La Gazzetta dello Sport, Rabiot e Di Maria sarebbero i primi ad andarsene senza la vetrina europea, mentre sarebbe da monitorare con attenzione la situazione di Dusan Vlahovic e Federico Chiesa: il primo diverrebbe il principale sacrificabile per ovviare all'emorragia delle casse societarie, il secondo ha il contratto in scadenza nel 2024 e la sua posizione, specie in uno scenario come questo, non sarebbe delle più salde.