Sarà una coincidenza, anzi sicuramente lo è. Ma, Mattia Perin a parte, dopo l'esplosione del caso Bonucci anche gli altri assistiti di Alessandro Lucci alla Juve hanno di fatto visto il campo colo binocolo in questo avvio di campionato: zero minuti per Moise Kean, zero minuti per Filip Kostic. Che poi sono i due componenti della formazione titolare allargata che ancora non hanno certezze sul proprio futuro, anzi stanno scandagliando attentamente il mercato. Isolando il discorso all'esterno serbo ci sono però rinnovate motivazioni tattiche alle spalle della scelta di non utilizzarlo fin qui per niente. Secondo Max Allegri, infatti, con questo nuovo 3-5-2 asimmetrico che possa permettere a Federico Chiesa di allargarsi sulla sinistra a suo sentimento, è necessario un esterno che abbia nelle sue corde la possibilità di accentrarsi agendo quasi da mezzala: serve quindi Andrea Cambiaso o in alternativa Samuel Iling-Junior, non un Kostic che a sua volta ha bisogno della corsia laterale pura per esprimersi. E con Chiesa che sicuramente avrà un ruolo centrale, pur con il mercato che si avvicina agli sgoccioli, inevitabilmente Kostic ha chiesto di guardarsi attorno. IN VENDITA – Nessuno d'altronde è incedibile per definizione alla Juve, in questo momento sono quasi tutti in vendita. E Kostic avrebbe anche un pezzo abbordabile, pure lui aveva una valutazione non inferiore ai 20 milioni ma date le circostanze ne possono bastare tra i 12 e i 15, senza escludere nemmeno l'ennesimo prestito con opzione di riscatto. La situazione è questa, si cercano soluzioni che ancora non si sono concretizzate. Ma da qui alla fine del mercato proprio Kostic può trasformarsi in quella cessione che appena qualche settimana fa difficilmente era preventivata in casa Juve.