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  • Juve-Inter:| Sfida scudetto che già scotta

    Juve-Inter:| Sfida scudetto che già scotta

    La Juve non ci sta. E respinge ogni accusa difendendo la legittimità delle sue vittorie, il primato in classifica e una gestione societaria assolutamente limpida. Le polemiche seguite al discusso successo di Catania hanno indispettito la società perché sono andate ben oltre l'episodio incriminato. Insomma, secondo la Juve il gol annullato a Bergessio è diventato il pretesto per un attacco gratuito, soprattutto in una giornata in cui molte altre partite sono state decise o pesantemente condizionate da errori arbitrali. In Corso Galileo Ferraris si fa notare che il Catania è stato penalizzato anche a San Siro contro l'Inter (rigore negato sull'1-0 a pochi minuti dalla fine), ma che in quel caso la decisione arbitrale è stata accettata senza polemiche. E allora i dirigenti si chiedono come mai quando un fischio sbagliato avvantaggia i bianconeri le reazioni siano diverse e veementi. La Juve, poi, ricorda anche che nel campionato scorso il famoso gol di Muntari ha fatto passare in secondo piano i tanti rigori non concessi alla squadra di Conte. E adesso la società non tollera che vengano riportati a galla i fantasmi del passato solo perché per la seconda volta in pochi mesi (prima Muntari, poi Bergessio) l'errore arbitrale non è una semplice questione di centimetri. Dopo aver pagato il conto salato di Calciopoli, il club pretende rispetto e giudizi obiettivi.

    Il presidente Per questo motivo ieri pomeriggio, dopo una giornata di riflessioni, è stato Andrea Agnelli a prendere posizione intervenendo all'inaugurazione della nuova sede della Stampa: «Non ci è piaciuto l'atteggiamento e il comportamento di assoluta tensione creata intorno alla Juve prima, durante e dopo la partita — ha detto il presidente bianconero a Sky —: i dirigenti hanno dovuto lasciare la tribuna dopo aver ricevuto molti insulti, poi si è visto quello che è successo in conferenza stampa con un assedio ad Alessio. Queste cose sono estremamente sgradevoli e non fanno bene al calcio. Noi abbiamo subito riconosciuto l'errore arbitrale. Tra l'altro un sondaggio su Panorama.it dice che la Juventus è la squadra che meno si sarebbe avvantaggiata per i presunti errori arbitrali, quindi condanno il comportamento che riceviamo e trovo assolutamente inadeguato il fatto che si debba coinvolgere il designatore Braschi. Allora se la pressione è così tanta sulla Juventus, deve essere uguale anche sul sistema. Sabato, in una partita di Serie B, è stata presa una decisione analoga 40-45 secondi dopo il primo fischio. Se il tempo per consultarsi è quello, è chiaro che l'auspicio è che la decisione sia quella giusta. Comunque fa riflettere il ritrovarsi nelle trasmissioni televisive in uno stato di quasi assedio che trovo assolutamente anormale e atipico». Poi il presidente della Juve ha analizzato anche il momento della squadra: «Stiamo andando molto bene, siamo imbattuti da 48 partite e non dimentichiamo che stiamo giocando senza Conte in panchina: lo stiamo aspettando con grandissima voglia, e speriamo che possa tornare presto a sprigionare tutta la sua energia anche in campo».

    L'amministratore delegato In mattinata era tornato sull'episodio di Catania anche Beppe Marotta: «Se parliamo di un errore arbitrale non posso che condividere — ha detto a Radio1 —, d'altronde se ne sono verificati in altre partite di domenica, nelle giornate precedenti, nel campionato scorso con la Juve penalizzata. Ma respingo al mittente le accuse di condizionamento dell'arbitro. Smentisco che siano stati i nostri giocatori a invogliare gli arbitri a una riflessione». Marotta preferisce non andare oltre, ma nella sede della Juve vengono sottolineati anche gli errori fatti da Gervasoni a vantaggio del Catania: il mancato rigore nel primo tempo per fallo di Legrottaglie su Chiellini, il pugno di Spolli a Pogba che non è stato visto e avrebbe portato a rigore ed espulsione, il fallo da cartellino rosso non sanzionato a Legrottaglie che falcia Giovinco lanciato a rete.

    Brutto silenzio - La Juve, forse per evitare polemiche e di sicuro come reazione ad accuse ritenute eccessive e infondate, ha deciso di annullare la conferenza di Alessio in programma per le 14 di oggi. Non è un vero silenzio stampa, dicono in Corso Galileo Ferraris. Resta il fatto che sia la strada meno opportuna e più comoda. Mai come in questo caso sarebbe stato interessante ascoltare il parere di Antonio Conte: il suo continuo silenzio danneggia soprattutto la Juve.

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