Juve in crisi: Tudor in allerta ma Pirlo per ora resta. Sotto processo anche Ronaldo e compagni
Nicola Balice
A Torino piove, sulla Continassa diluvia. Dopo il pareggio di Firenze la classifica si era complicata, la vittoria del Napoli concretizza lo spettro di una mancata qualificazione in Champions che seppur clamorosa inizia a essere ipotesi sempre più possibile. In generale la Juve appare squadra in crisi, in difficoltà mentale ancor più che tecnica o atletica: partita dopo partita non si notano passi avanti, semmai all'indietro, l'atteggiamento è spesso sconfortante. Come se nello spogliatoio bianconero ormai non ci si credesse più, come se ormai andare o no in Champions non facesse tutta la differenza del mondo. Incassata l'eliminazione agli ottavi firmata Porto, la Juve invece di rialzarsi è progressivamente riuscita a involversi: in ordine sparso ancora i passi falsi contro Toro e Fiorentina, le sconfitte contro Benevento (!) e Atalanta, le vittorie tutt'altro che convincenti con Cagliari, Genoa e Parma oltre a quella che sembrava poter scacciare la crisi con il Napoli. Nel calderone poi il caso sul futuro di Dybala e quello condiviso con Arthur e McJennie per la cena proibita, i fastidi di Ronaldo, la bufera Super League. Insomma, la Juve è in crisi e rischia grosso. Ecco perché in questo lunedì piovoso, a Torino, si sia di nuovo messo tutto in discussione: circolate da più parti le voci di un clamoroso quanto tardivo avvicendamento tra Andrea Pirlo e Igor Tudor, smentito dal club bianconero. Ma secondo quanto filtra da persone vicine al croato, il viceallenatore sarebbe stato messo in allerta per un possibile ribaltone. Un clima sereno è decisamente diverso, la fiducia all'attuale tecnico è ormai da considerare a tempo fino al termine della stagione, nella speranza che almeno il salvabile si riesca a salvare. E per quanto pure le parole di Pirlo dopo Fiorentina-Juve sapessero davvero di resa, ora sul banco degli imputati ancor più che allenatore e dirigenti ci sono i giocatori. SOTTO PROCESSO – Pirlo resta fino al termine della stagione poi un addio sembra ormai inevitabile, i dirigenti sono tutti in scadenza di contratto ma lavorano per programmare aspettando che dalla bufera Super League arrivi un verdetto definitivo pure su Andrea Agnelli. Ma in un contesto dove tutti sono sotto esame e con il posto a rischio, la pazienza nei confronti dei giocatori si è esaurita. E alla ripresa degli allenamenti è nei loro confronti che vorranno farsi sentire, non ci sono più scuse per certe prestazioni e atteggiamenti, né la colpa può essere solo di Pirlo. Di vedere tutta una serie di giocatori proiettati di fatto già all'Europeo (Cristiano Ronaldo su tutti) o alla Copa America, la Juve è stufa. Anche perché ci si sta giocando molto più che un semplice posto in classifica, Super League o no, senza posto in Champions sarà rivoluzione ancor più ampia di quella che già bisognerà programmare. A Torino piove, alla Continassa diluvia.