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    Juve, il vecchio trucco di guardare al futuro per provare a ignorare il presente

    Juve, il vecchio trucco di guardare al futuro per provare a ignorare il presente

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Domani sera, la Juventus torna in campo una settimana dopo essersi bruscamente risvegliata dal sogno rincorsa. Battuta in casa dall’Inter, non senza molte recriminazioni e altrettante polemiche, la squadra bianconera ha nelle restanti 7 partite l’unico obiettivo di difendere l’attuale quarto posto, che significa biglietto per la prossima Champions, ovvero altri soldi e altro onore. Poi affiderà alla Coppa Italia, con mezza finale già in tasca, la
    speranza di vincere un trofeo anche quest’anno. Ma non è questo il punto, non qui, non ora.

    Sarà molto interessante scoprire quale Juventus giocherà a Cagliari, e soprattutto come lo farà. È stata una settimana dove fin da domenica sera si è parlato di Juve soprattutto in chiave futura. Il club, come sempre in questi casi, ha fatto filtrare voci e notizie che anticipano il mercato estivo e rilanciano nuove ambizioni. La cronaca dimostra come sia ancora la Juventus, grazie alla sua munifica proprietà, la squadra che può spendere con più facilità, epperciò sono più che credibili gl’indizi che portano a Milinkovic Savic e
    Zaniolo, Milenkovic e Rudiger
    e non solo a loro. Non arriveranno tutti, ma qualcuno tra loro certamente sì. Ma nemmeno questo è il punto, non qui, non ora.

    La questione è la voglia sfrenata che la Juventus, da Allegri in giù o in su, dagli spogliatoi nello Stadium in poi, ha di parlare del futuro per evitare di farci guardare il presente, che è decisamente negativo e non bisogna mai scordarsi di sottolinearlo. Fuori dalla corsa scudetto dopo 2 mesi di campionato, fuori dall’Europa al primo scontro diretto, la squadra che con Sarri aveva vinto il titolo e con Pirlo due trofei, quest’anno farà sicuramente peggio, anche a una banale lettura aritmetica. E tutto ciò con Allegri riportato in panchina sul cavallo bianco a suon di milioni e l’acquisto fuori programma di Vlahovic a metà campionato.

    Già a Cagliari sarebbe importante, guardando al futuro come piace al club, ma anche al presente come vorrebbero i tifosi, che il bomber serbo desse una prima risposta ai primi dubbi che cominciano a spuntare sul suo valore e il suo utilizzo. Sei partite e 4 gol a febbraio, 5 partite e 1 gol a marzo. La statistica dice che l’aria di Torino – e probabilmente non solo quella – gli ha fatto male. E aprile è cominciato peggio, senza praticamente mai beccare palla contro l’Inter. La Juventus ha bisogno di Vlahovic, già oggi il più forte attaccante del campionato italiano e potenzialmente a breve uno dei migliori al mondo. Ma Vlahovic ha bisogno della Juventus, che qualcuno lo ricordi ad Allegri.
    @GianniVisnadi
     

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