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Juve, il riscatto di Cuadrado: le ultime
In chiave mercato, invece, la situazione è più complessa. Cuadrado ha pagato l'avvio negativo della stagione bianconera: nel periodo in cui è stato schierato più spesso fra i titolari, la Juve ha attraversato la sua crisi. Non che fosse colpa (solo) sua, intendiamoci: fra il cambio della guardia fra chi era uscito (Tevez, Pirlo, Vidal) con i nuovi acquisti e la raffica di infortuni, sono state altre, e di sistema, le ragioni dell'avvio shock dei campioni d'Italia. Poi, il cambio di modulo, coinciso con la rinascita in campionato, ha di fatto messo Cuadrado quasi ai margini dell'undici titolare: la sua natura tattica un po' anarchica mal si sposa con il 3-5-2, che agli esterni richiede un estenuante lavoro di sacrificio e di precisone nelle distanze.
Il risultato è che del riscatto di Cuadrado non si parla più. Da qui a fine stagione magari le cose cambieranno, ma per il momento si può dire che il classe 1988 ex Fiorentina non rientri nei piani della Juventus per il 2016-17. Se si tratti (anche) di una strategia di Beppe Marotta per abbassare il prezzo lo vedremo, ma per il momento non sembra così, l'ipotesi più probabile è che Cuadrado non faccia parte del progetto Juve per il futuro. Le cifre del riscatto? L'accordo siglato il 25 agosto con il Chelsea non ne prevedeva: prestito secco e basta. Gli accordi verbali con i Blues invece prevedevano un eventuale riscatto a 27 milioni di euro, poi scesi a 20-22 in autunno. E ora? La Juve, se decidesse di riscattarlo, non spenderebbe più di 10 massimo 15 milioni. Ma se dovessimo scommetterne anche uno solo di quegli euro, oggi, lo giocheremmo sul ritorno a Londra, a giugno, del numero 16 bianconero.