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Juve, il procuratore Pecoraro sarà risentito dall'Antimafia
Tifo onorevole, dunque. Tifo, ed espressioni, che hanno l’effetto di turbare chi la Commissione presiede. «Le parole di Taglialatela sulla Juve - dice Rosy Bindi dalla Spagna - sono gravi e, inutilmente, offensive anche verso la serietà e l’impegno del lavoro dell’Antimafia...». Il lavoro dell’Antimafia, come più volte ribadito dalla stessa Bindi, ha una natura ben precisa: indagare sui rapporti tra sport e mafie, non puntare l’indice sul club bianconero, tanto che nelle prossime settimane, per rimanere nell’ambito del calcio, verranno convocati i dirigenti di altre società.
Quali saranno, intanto, le mosse dei commissari in queste ore? Come si legge su La Stampa, sul tavolo c’è il tema, avanzato da alcuni parlamentari dei diversi schieramenti, della desecretazione dell’audizione di venti giorni fa del procuratore sportivo Giuseppe Pecoraro. Una richiesta, invocata anche dalla Juve, perchè venga fatta chiarezza su alcuni passaggi, fino ad ora solamente riportati, che lo stesso Pecoraro avrebbe fatto in aula e di cui, agli atti, non ci sarebbe traccia (il caso delle due intercettazioni solo riferite). Mercoledì, come prevede il regolamento, la desecretazione sarà valutata e a decidere se rendere leggibile l’audizione di Pecoraro sarà un voto della Commissione, non essendo nel potere della Bindi scegliere come procedere: il procuratore della Federcalcio verrà ascoltato nuovamente per chiedergli chiarimenti o integrazioni su quanto riferito lo scorso sette marzo.