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    Juve, il procuratore Chiné chiede un'altra proroga: cosa succede per le indagini

    Juve, il procuratore Chiné chiede un'altra proroga: cosa succede per le indagini

    • Redazione CM
    Dopo il pronunciamento del Tar sull'obbligo di consegnare agli avvocati difensori la "carta Covisoc" (fondamentale per la questione del vizio di forma), la manovra stipendi torna d'attualità in casa Juve.
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    PROROGA - Giuseppe Chiné, procuratore federale, ha chiesto una nuova proroga per questo filone che riguarda un’area che va dalle "side letter" (gli accordi conclusi con i giocatori fuori dai canali regolari) agli accordi sospetti della Juve con altri club, argomento che aveva portato di recente all'invio ad altre sei procure (Bologna, Cagliari, Genova, Udine, Bergamo e Modena per il Sassuolo) degli atti da parte della procura della Repubblica di Torino. I codici sportivi offrono infatti al procuratore federale la possibilità di richiedere alla Procura generale dello Sport presso il Coni due ulteriori tempi di indagine, il primo di 40 giorni - scaduto ieri - e il secondo di 20 giorni. 

    TEMPI DI INDAGINE - La motivazione con cui Chiné ha chiesto la seconda proroga è figlia dei nuovi atti della Procura di Torino, depositati il 27 febbraio (altre 1000 pagine circa di indagini suppletive, che si aggiungono alle 14mila delle indagini preliminari). Importante è la ragione della richiesta di proroga, perché la procura ha ricevuto una serie di nuovi atti dai pm di Torino. È ancora presto per capire quanto la nuova documentazione potrà spostare l’andamento delle indagini: per il processo, si ipotizza in ogni caso una data compresa nella seconda metà di maggio. 

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