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    Juve, il piano di Arrivabene per il quinquennio: dal braccio destro alle due parole d'ordine. Agnelli non molla

    Juve, il piano di Arrivabene per il quinquennio: dal braccio destro alle due parole d'ordine. Agnelli non molla

    • Redazione CM
    La Juventus deve tornare a far coincidere le lingue della scrivania e del campo: il valore in borsa staziona attorno a 920 milioni di euro, ma i risultati sportivi non vanno di pari passo da due anni, e i bianconeri stanno dando continuità alla svolta operata un anno fa con l’ingresso in società di Maurizio Arrivabene, che ha portato con sé un’organizzazione strutturata in maniera verticale, per avere un riferimento comune per le varie aree gestionali (sportiva, commerciale, servizi).
     
    IL BRACCIO DESTRO – Il ritorno di Francesco Calvo, dopo un addio burrascoso nel 2015 per questioni personali e il passaggio al Barcellona, rafforza la posizione di Arrivabene e la coordinazione tra i vari meccanismi che formano la macchina juventina. Un profilo che conosce l'azienda avendola vissuta in un momento di netta espansione in tempi recenti.
     
    OBIETTIVO DOPPIO – Sostenibilità e competitività sono le parole d’ordine per Andrea Agnelli, che è co-proprietario (assieme a John Elkann) del bene che amministra per conto del Consiglio d’Amministrazione, e che nonostante le difficoltà non si vuole tirare indietro. Serve una manovra molto precisa che permetta di tagliare i costi senza perdere, come minimo, la qualificazione alla Champions League e il passaggio agli ottavi di finale, come minimo, nel quinquennio 2019-2024.
     
    CONTI IN ROSSO – Non sarà un processo rapido: i 700 milioni di ricapitalizzazione concessi dagli investitori in tre anni hanno aiutato a ripianare il debito, ma non basteranno a fermare l’emorragia al 30 giugno: dopo i 210 milioni persi nel 2020-21, il 2021-22 dovrebbe registrare un deficit non lontano da quella quota. Solo dal prossimo anno, se le cose andranno secondo i piani, si dovrebbero vedere i primi progressi, in relazione al lancio di alcuni giovani maturati nell’Under 23, al ritorno dello stadio alla massima capienza per l’intera stagione e al potenziamento del settore commerciale. Ma la prima risposta, come sempre, la darà il campo.
     

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