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Juve: il marketing esulta, ma quante incognite su preparazione e modulo
Ma cosa ha lasciato in eredità alla Juventus la lunga trasferta (due settimane) in Asia e Oceania? Tanti gli aspetti positivi, ma anche qualche ombra.
QUANTI TIFOSI IN ORIENTE - Non c'è dubbio che lo scopo principale della tournée sia legato al marketing. E allora la società ha di che essere soddisfatta, perché l'accoglienza, sia in termini di presenze negli stadi (anche durante gli allenamenti), sia in termini di affetto manifestato dai tifosi, è stata eccezionale, anche al di là delle aspettative del club. E quindi ci sono tutte le premesse affinché la Juve possa espandere il suo marchio in questa zona del mondo, sulla scia del club più importanti d'Europa.
AFFIATAMENTO E SPIRITO DI SQUADRA - Due settimane intensive sempre insieme con Allegri erano quanto di meglio potesse capitare a tutto l'ambiente, dopo lo choc dell'improvviso addio di Antonio Conte. Il nuovo tecnico ha potuto conoscere al meglio la squadra, in singoli e lo spirito che anima lo spogliatoio campione d'Italia. E il gruppo ha potuto fare altrettanto con l'allenatore.
I SINGOLI - Due delle note positive della tournée riguardano Simone Pepe e Kingsley Coman. Il primo è un giocatore ritrovato, dopo due anni di calvario, il secondo ha confermato giorno dopo giorno quanto di buono aveva già fatto vedere nei primi giorni di ritiro a Vinovo.
L'ABBRACCIO CON DEL PIERO - La Juventus e Del Piero per la prima volta 'contro', anche se in amichevole. E' accaduto il 10 agosto: commozione e anche un po' di rimpianto, per chi sperava di vedere Alex anche solo per qualche minuto ancora con la maglia bianconera.
QUANTA FATICA PERO'! - Fra gli aspetti meno positivi della tournée, nella prospettiva della lunga stagione che attende i bianconeri, ci sono sicuramente la fatica per i tanti spostamenti e per i campi non sempre all'altezza (come quello di Singapore), oltre al fatto di aver dovuto sostenere una buona parte della preparazione estiva con temperature e tassi di umidità insoliti, per giocatori abituati ad allenarsi, nel pre-campionato, in collina o, addirittura, in montagna. Se a questo aggiungiamo il cambio in corsa dello staff dei preparatori e l'ancor più insolito ritiro in città che aveva preceduto la trasferta, si può dire che sulla stagione della Juve pesi per lo meno l'incognita di una preparazione più che inconsueta.
L'INCOGNITA VIDAL E IL REBUS DIFESA - Ad accompagnare queste due settimane bianconere c'è stato anche il caso Vidal, che nel corso di questo periodo, sempre accompagnato dalle voci sul suo possibile trasferimento al Manchester United, ha concluso gli allenamenti differenziati, per poi unirsi ai compagni negli ultimi giorni, ma senza prender parte a nessuna delle amichevoli. Altro rebus è quello che riguarda la difesa: Allegri pensa di passare progressivamente dal 3-5-2 al 4-3-3 e ha chiesto alla società l'acquisto di un centrale adatto alla difesa a quattro. Di questo il tecnico ha ripetutamente parlato, durante gli ultimi giorni, con il ds Fabio Paratici, con la squadra per quasi tutta la tournée. Ma il nodo resta, perché gli obiettivi individuati, prima Manolas e poi Luisao, sembrano svanire uno dopo l'altro.
IL RIEPILOGO DELLE AMICHEVOLI DISPUTATE DALLA JUVE IN ASIA E OCEANIA -
06/8 - Juventus-ISL Stars 8-1
10/8 - Juventus-A-League All Stars 3-2
13/8 - Juventus-Newcastle Jets 1-0
16/8 - Juventus-Singapore Selection Side 5-0