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Juve, il futuro di Ronaldo non dipende solo dalla Champions: le carte sul tavolo di CR7
LA SITUAZIONE – Il lavoro di Jorge Mendes non ha portato a individuare proposte economicamente simili a quella attuale. Il Real Madrid è rimasta una suggestione, Florentino Perez si è espresso chiaramente riguardo il fatto che CR7 ormai faccia parte del passato. Al Psg ci si sta concentrando sul rinnovo di Kylian Mbappé dopo quello già concordato con Neymar e difficilmente effettuerà un investimento di tale portata per un giocatore di 36 anni, anche se con il Mondiale in Qatar potrebbe stravolgere questa posizione. E il Manchester United può aprire a un Ronaldo-bis solo nel caso in cui il fuoriclasse portoghese rinunciasse a tanti, tantissimi soldi. In termini di ingaggio, ma anche di agevolazioni fiscali come quelle che rendono l'Italia un'isola felice per Ronaldo a proposito di tutti i suoi guadagni extra-Juve. Fin qui si ragiona solo sull'ingaggio, perché poi c'è sempre da considerare una Juve che dovrebbe far fronte a una minusvalenza da circa 28-30 milioni nel caso in cui decidesse di lasciar libero Ronaldo a zero, non una passeggiata insomma: l'ipotesi di pagare il cartellino complicherebbe l'assalto di un altro club. Le riflessioni sono quindi più economiche che tecniche per Ronaldo, per andare via allo stato attuale dovrebbe lasciare sul piatto parecchio. Restando, la Juve dovrebbe costruirgli attorno una squadra in grado di sostenerlo nel migliore dei modi anche in Europa, quattro anni di Ronaldo altrimenti sarebbero stati un lusso che in campo avrebbe avuto un costo fin troppo alto. Il tutto sempre che la Juve vada in Champions, altrimenti non ci sarebbero alternative alla fuga. E poi a fine carriera un ultimo giro di giostra con lo Sporting: per quello c'è tempo.