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Juve, il centrocampo è un disastro: Bentancur non basta. Da Pjanic a Ramsey, gli altri sono solo problemi
PJANIC – Il caso dei casi, Miralem Pjanic. In picchiata di rendimento prima del lockdown, poi ceduto entro il 30 giugno per chiudere in tempi utili le plusvalenze fondamentali per il bilancio, il bosniaco è apparso più o meno consapevolmente già fuori dalla Juve. In ritardo di condizione, svagato, tagliato fuori in fase di costruzione se non per il compitino. Un fastidio muscolare lo ha tenuto in panchina contro l'Atalanta, ma per essere realmente utile dovrebbe scattare qualcosa che fin qui non si è visto.
RABIOT – In crescita di condizione, il gol contro il Milan ha coronato la miglior prestazione stagionale a livello individuale, ma contro l'Atalanta è tornato quello di sempre: a rincorrere più che a correre, tante celte sbagliate, il tipico profilo di chi rischia di restare un “mezzo giocatore”. Ha ancora tempo per dimostrare di essere quel top player di cui Paratici parlava già ai tempi del Psg, ma che fin qui non si è praticamente mai visto.
RAMSEY – Un mistero, autentico. C'è e poi non c'è. Un passo avanti e tre indietro. Ha qualità, ha talento, ha esperienza. Ma perché dopo un anno intero non abbia nemmeno un'ora nelle gambe, qualcuno lo dovrebbe spiegare. O forse lo doveva prevedere.
MATUIDI – Finito in panchina per qualche partita, è tornato con l'Atalanta, portando corsa e poco più. Ha esperienza, ha carattere, ma giocando con questo 4-4-2 spurio forse non c'è più bisogno proprio di lui per coprire le spalle a Cristiano Ronaldo.
KHEDIRA – Si è detto e scritto tanto, pure troppo. Sfortunato, sfortunatissimo. Ma se non ci sei mai, evidentemente un ingaggio del genere è tempo che venga spostato su altri obiettivi.