Juve, i giovani ci sono: serve il coraggio di farli giocare, anche sbagliando
Omar Savoldi
Per un tifoso, ma anche per una società, trovare il proprio campione in casa è l’ideale. O meglio: allevarselo, vederlo crescere e finalmente sbocciare. Dalle giovanili, piano, piano, sempre più su. Un lavoro collettivo di tecnici, osservatori ed educatori, una scommessa su cui s’investe non solo economicamente, ma anche umanamente. Qualcosa di più complesso e intenso d’una compravendita. La Juve, di grandi giovani promesse, in procinto di poter giocare in prima squadra, ne ha almeno tre. Miretti, Fagioli, Ranocchia...