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    Juve, Golovin è un nuovo Dybala

    Juve, Golovin è un nuovo Dybala

    • Giancarlo Padovan
    Aleksandr Golovin è da Juve. Ma non è un altro Pjanic, bensì un nuovo Dybala. Prima volta che lo vedo e la contabilità è già rilevante: due assist vincenti (primo e terzo gol), una ripartenza che ha condotto al secondo gol, una punizione trasformata come, appunto, solo Dybala. Tuttavia non è per questo che lo paragono all’argentino. E’ simile a Dybala per il fisico (anche se meno strutturato), per il tocco e la conduzione di palla. Ma lo è soprattutto per la posizione e il dribbling. Partito a sinistra nell’iniziale 4-2-3-1 della Russia contro una derelitta Arabia Saudita (non un tiro nello specchio della porta), Golovin ha finito da seconda punta. Anzi, più propriamente da supporto prima dietro a Smolov (evanescente), poi dietro a Dzyuba (gigante concreto che ha segnato anche il terzo gol).

    Antonio Di Gennaro, ottima spalla tecnica di Sandro Piccinini per la gara inaugurale del Mondiale su Canale 5, ha sostenuto che il giovane russo (22 anni) non valga i 25 milioni di euro richiesti dal Cska. Anche se con assoluto rispetto delle opinioni altrui, mi permetto di contraddirlo: non solo Golovin vale più della cifra di cui si parla, ma dopo questa partita (e, forse, alla fine del Mondiale, anche se la Russia non è destinata a fare tantissima strada) la sua valutazione è destinata a crescere. Il nodo nda sciogliere è tattico: Golovin è un centrocampista che sa giocare davanti alla difesa o un trequartista (in grado di fare anche la punta) capace di “ballare” tra le linee, come lo abbiamo potuto ammirare all’esordio nella massima competizione calcistica? Può essere che Golovin sia un “universale”, uno cioé capace di interpretare più ruoli. Se così fosse, 25 milioni sarebbero addirittura pochi.

    In attesa di vedere come finisce la trattativa e di capire fino in fondo il valore del calciatore, c’è da celebrare (con misura) una Russia che, contrariamente al ranking dove è al settantesimo posto, ha travolto (5-0) l’Arabia Saudita (tre posti più avanti nel ranking). Non che certe graduatorie siano il vangelo. Però la Russia non vinceva da sette partite, era (ed è) decimata tra infortuni e rinunce, ha una qualità ridottissima per non dire reperibile solo in Golovin, era stata accompagnata, in patria e fuori, dallo scetticismo generale. Non sarà la comoda goleada all’Arabia Saudita a mutare lo scenario. Se è vero, infatti, che la differenza reti potrebbe risultare decisiva alla fine delle qualificazioni, è altrettanto vero che Egitto e Uruguay (si affrontano domani alle 14, diretta su Italia 1) restano le favorite. Ovvio, la Russia è un avversario in più, poco considerato alla vigilia ed ora spinto dall’entusiasmo dell’imprevedibilità.

    Non servono invece molte altre partite per stabilire che l’Arabia Saudita, nonostante il tecnico Pizzi e un paio di “buone” sconfitte nel premondiale (1-2 con l’Italia, idem con la Germania), concorra per evitare uno dei posti destinati alle peggiori Nazionali dell’intera Coppa del Mondo. A dire la verità è possibile perfino che in questo Mondiale, caratterizzato dal clamoroso esonero di Lopetegui alla vigilia, possa registrare anche l’allontanamento in corso d’opera di Pizzi da parte della irascibile federazione saudita (che coincide con il potere politico ed economico). La prima partita della rassegna iridata non è stata brutta, ma molto poco credibile. Primo, per la consistenza dell’Arabia Saudita. Secondo, perché nonostante l’abissale differenza, neppure i russi sono parsi perfetti, considerati i tanti errori in disimpegno, nell’impostazione e, a volte, perfino nel controllo.

    La palma del migliore in campo va a Cheryshev, entrato al 24’ del primo tempo per l’infortunio di Dzagoev. Non solo perchè ha segnato due reti (splendida la seconda, di esterno sinistro quando ormai il 90’ era passato), ma anche per gli sfondamenti a sinistra (dove ha rilevato i compiti di Golovin), fatti di corsa, forza e velocità. Il primo gol e il terzo, invece, li hanno segnati Gazinsky e Dzyuba, entrambi di testa, entrambi su assist di Golovin, entrambi dalla stessa posizione e con gli stessi errori della linea di difesa saudita. Golovin ha chiuso su punizione. Gol cercato, gol meritato.

    @gia_pad

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