Juve-Giovinco, Inter-Destro: credere nei giovani per non ricomprarli a peso d'oro
La definizione delle comproprietà o compartecipazioni che dir si voglia è un esercizio istruttivo per comprendere gli errori e le omissioni del calcio italiano in materia di valorizzazione dei suoi giovani.
Sebastian Giovinco e Mattia Destro sono due casi esemplari che dimostrano come si debba credere nei talenti cresciuti in casa, per evitare di ricomprarli a peso d'oro dopo che si sono affermati altrove.
Giovinco è calcisticamente cresciuto nel vivaio bianconero, ha seguito la trafila che l'ha portato ad imporsi all'attenzione generale sino al debutto in prima squadra, a vent'anni, in serie B: Juventus-Bologna 3-1, assist a Trezeguet per la terza rete bianconera.
Poi il prestito all'Empoli, il ritorno a Torino, la nuova partenza per il biennio parmigiano e, adesso, il definitivo rientro nel club degli Agnelli a 25 anni. Per riavere Giovinco, la Juve ha dovuto pagare 11 milioni di euro. Dice: ma Giovinco era chiuso da Del Piero. Giusto. Possibile, però che non ci fossero spazio e modo per consentirgli di crescre anche all'ombra del Capitano?
La vicenda di Destro è ancora più illuminante, in chiave Inter. Ventun anni, figlio di Flavio ex giocatore fra gli altri di Cesena, Ascoli e Pescara, Mattia cresce nel vivaio nerazzurro dove entra quando di anni ne ha soltanto 14. Vince due scudetti con Giovanissimi e Allievi, diventa il bomber della Primavera dela quale diventa un punto di forza assieme a a Obi, Caldirola e Santon. Conquista il torneo di Viareggio 2008 e, nella stagione 2009-2010, suo è il titolo di capocannoniere della Primavera con 18 gol.
Basta tutto questo all'Inter per credere in Destro? No che non basta. E non serve nemmeno il precedente di Adriano che non era cresciuto nel vivaio di Moratti, ma che venne ceduto al Parma e ricomprato a peso d'oro. Destro viene ceduto al Genoa nel 2010, prestito con diritto di riscatto.
Nel 2011, Preziosi riscatta l'intero cartellino del giocatore. L'Inter strappa una prelazione per un possibile ritorno di Destro a Milano. Ma, come le cronache di queste ore dimostrano, la situazione si complica terribilmente per il club di Moratti. Anhe perchè, nel frattempo, con la maglia del Siena (32 presenze, 13 gol fra campionato e Coppa Italia), in questa stagione Destro si è consacrato quale miglior attaccante Under 21 del nostro calcio,
Morale: anzichè inseguire Lucas, Afellay, Lavezzi, Muller e gli altri stranieir che costano un occhio della testa e no n ariveranno mai, forse sarebe sato meglio credere in Destro. O no?
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale ww.calciomercato.com