Elia e Rhodolfo: doppio colpo Juve
Mercato al fotofinish, in giornata Marotta può avere l'ok del San Paolo per il difensore brasiliano.
Da Rhodolfo a Elia: la Juve stringe.
The next three days, i prossimi tre giorni, per Beppe Marotta e Fabio Paratici s'annunciano più complicati che nell'omonimo film: Russel Crowe se la cavava con un'evasione, per quanto mirabolante, qui la coppia juventina dovrà pianificarne diverse. Per sabotare le resistenze dei venditori, dal San Paolo di Rhodolfo all'Amburgo di Elia, e rompere non più gradite catene: con Amauri e Iaquinta, per dirne un paio. Visto l'orario dei negozi, perché lo shopping chiuderà mercoledì alle 19, il rischio è di ritrovarsi in un film horror. Non riuscire negli ultimi acquisti e ritrovarsi ancora qualche articolo indesiderato in fondo al magazzino.
Trattativa permanente, allora, su quanti più tavoli possibili. Ieri, a Torino, altro incontro con Rafael Felix, procuratore del difensore brasiliano Rhodolfo, ormai primo obiettivo: affinato l'accordo trovato sabato, s'è fatto qualche passo avanti con il San Paolo. Non basta, perché spesso in Sudamerica va di moda la multiproprietà: così, una fetta del giocatore è dell'Atletico Paranaense, sua ex squadra, un'altra di un fondo d'investimento. Già è dura mettere d'accordo tutti con calma, figurarsi con il cronometro contro. La Juve conta di riuscirci, forse già oggi, con un assegno da dieci milioni di euro e la volontà del centrale: vuole venire in Europa, ha detto chiaro all'agente. L'alternativa, o il secondo innesto, sarebbe Bruno Alves: in questo caso però l'unica cosa che scorre è il tempo, non certo l'affare. Sia Zenit San Pietroburgo che Juve vorrebbero un conguaglio: quattrini attorno al baratto tra il portoghese e Leonardo Bonucci, che ha dalla sua l'età.
Davide Torchia, procuratore del difensore bianconero non spinge sul gas, ma neppure spegne il motore: «Leo è stato felice di andare alla Juve - ha detto ieri a Sky - e di rimanere. Quest'anno ha giocato molte partite, tra bianconeri e Nazionale, anche se deve migliorare, come tutti. Ma, data l'età e tutto, siamo d'accordo con la società che questo progetto di crescita debba continuare». Però. «Però dico che il mercato è talmente un tritatutto che da un momento all'altro...».
Basta guardare che è successo a Reto Ziegler, comprato due mesi fa e quasi già rivenduto: ai turchi del Trabzonspor, pronti a pagare tre milioni più uno di bonus. Detto che sarebbe una plusvalenza totale, visto l'arrivo a costo zero dalla Samp, il celere commercio resta piuttosto curioso. Ma di semplice esegesi: diciamo che il terzino non rientrava nel campionario di Antonio Conte. Filasse tutto così, perché poi Ziegler deve ancora mettere l'autografo su un accordo triennale, la Juve è pronta a rimettere a pieno servizio Fabio Grosso, per la seconda volta. Come nella passata stagione, in stato di allarme per gli infortuni. Gradito al tecnico sarebbe invece Eljero Elia, ma l'Amburgo ha rialzato la posta: 11 milioni. Si tenterà fino alla fine, senza perdere di vista i soliti noti.
Altre dismissioni paiono ancor più intricate. Come quella di Iaquinta, minato dagli infortuni: «Stiamo valutando delle proposte che arrivano dall'estero e a breve scioglieremo la riserva», ha spiegato Andrea D'Amico, suo procuratore. Si complica pure il destino di Amauri, che ieri ha aperto al Paris Saint Germain: «Sono felice, perché per loro firmerei volentieri - ha detto all'Equipe - ma Leonardo non mi ha chiamato. La Juve mi ha detto che non rientro più nei piani, ma partirò solo per un club di pari valore. Altrimenti, aspetterò per la finestra di gennaio». Altro che tre giorni.