Fernando Felicevich ha fatto il primo passo, in più direzioni. Comunicando all'Arsenal la volontà di Alexis Sanchez a lasciare Londra, convincendo la Juve quanto questa volta la maglia bianconera sia un obiettivo sincero dell'attaccante cileno e non un modo per strappare un ingaggio migliore. Il secondo passo lo ha compiuto la Juve, proprio in questi giorni. La ricerca di una punta di spessore internazionale prosegue, quello di Sanchez non è l'unico nome inseguito da Marotta e Paratici, ma uno dei più graditi al pari di Edinson Cavani per sostituire Alvaro Morata: a inizio settimana si è tenuto quindi un incontro tra un intermediario della Juve e la dirigenza dell'Arsenal, con una prima offerta avanzata da 35 milioni complessivi (30 di base fissa più 5 di bonus).

SANCHEZ NON PARTE, PER ORA - Offerta, rifiutata. Non perché ritenuta troppo bassa, o quantomeno non ancora per questo motivo. L'offerta è stata rifiutata dall'Arsenal perché per il momento è ancora irremovibile la decisione di non valutare la cessione di Sanchez. E lo sarà fino a quando non arriverà alla corte di Arsene Wenger un'altra punta di primo piano tra tutte quelle inseguite dai gunners, da Lukaku a Lacazette, arrivando fino agli stessi Cavani e Morata. Solo dopo l'Arsenal potrà prendere in considerazione l'ipotesi di una partenza di Sanchez, fissando anche un prezzo che non è ancora stato comunicato né a Felicevich né alla dirigenza bianconera, rimasta senza nessuna controproposta alla prima offerta da 35 milioni. Una cifra in ogni caso troppo bassa per riuscire a strappare il cileno all'Arsenal, per una valutazione che con ogni probabilità non scenderà al di sotto di 40-45 milioni secondo quanto trapela dall'Inghilterra. Ma ogni discorso è rimandato solo dopo che Wenger potrà abbracciare la sua nuova punta. Dopo il primo passo di Felicevich e quello della Juve, quindi, ora è necessario che anche l'Arsenal compia il suo.

@NicolaBalice