Juve, è totopanchina: Simeone il sogno, Paulo Sousa e Spalletti gli obiettivi
Quando Antonio Conte lasciò la panchina della Juve in un giorno di mezza estate, bastarono poche ore per dare vita al nuovo ciclo Allegri. Una trattativa così lampo che non poteva che essere già stata imbastita da tempo, considerando gli scricchiolii nel rapporto tra l'attuale tecnico del Chelsea e la dirigenza bianconera presenti ormai da tempo, nonostante un triennio da record in Italia. Ora, in vista dell'addio dell'allenatore livornese, non mancano quindi sondaggi e movimenti per non farsi trovare impreparati, per poter valutare in ampio anticipo la soluzione migliore per aprire il prossimo ciclo in casa Juve. Tra obiettivi concreti e sogni quasi impossibili, tra una scommessa e un usato sicuro. Questi i quattro profili sotto la lente di ingrandimento della società bianconera in questi mesi, in attesa di sviluppi o eventuali cambi di rotta.
SIMEONE, IL SOGNO PROIBITO – Quello che piace di più è Diego Pablo Simeone. Per carisma, per 'garra', per dna vincente, per saper sempre spingere oltre le proprie possibilità i propri giocatori. Un profilo alla Conte per certi versi, con quel pedigree interista che non turba più di tanto nella stanza dei bottoni della Juve. Ingaggio altissimo, concorrenza serrata, un contratto ancora in essere con l'Atletico Madrid che potrebbe fare muro ma che a sua volta sembra essersi convinto di aver ottenuto tutto e anche di più da Simeone. Che pur restando un simbolo del mondo Inter, al contrario non querelerà nessuno che lo dovesse accostare alla Juve... Il preferito di Agnelli e Nedved, secondo qualche ben informato.
PAULO SOUSA, IL PREDESTINATO – Fin dai primi mesi della sua avventura in Italia, il tecnico della Fiorentina ha colpito la dirigenza al gran completo della Juve, area sportiva in prima linea (Marotta-Paratici). Un passato seppur breve ma vincente alla Juve lo rendono un elemento gradito anche al popolo bianconero, un profilo buono anche in caso di parziale rinnovamento e legato anche da un rapporto diretto con lo stesso Agnelli. Tra gli allenatori valutati e ritenuti adatti al progetto bianconero è da oltre un anno quello ritenuto più facile da raggiungere. Uno di quelli che possono diventare grandi e vincenti nella Juve, in perfetta sintonia con alcuni allenatori che hanno fatto la storia a Torino: da Trapattoni a Lippi, arrivando a Conte.
SPALLETTI, USATO SICURO – In scadenza di contratto con la Roma, fa parte di quella schiera di allenatori che non hanno mai escluso salti della barricata in virtù di un mondo del calcio che non fa prigionieri. Nel doppio ciclo in giallorosso è stato spesso un grande secondo, a volte un meraviglioso secondo. Piace e non è un mistero, le voci vanno via via aumentando soprattutto nella capitale che lo danno come il preferito nell'area sportiva. Ama la Roma senza odiare la Juve, non è poco. Al rientro in Italia ha sempre avuto i bianconeri come punto di riferimento anche pubblicamente.
JARDIM, L'OUTSIDER – Uscendo nuovamente dal confine italiano, ecco che non bisogna dimenticarsi di un profilo come quello del portoghese Jardim. Scopritore di talenti, capace di raggiungere gli obiettivi prefissati tra Sporting Lisbona e Monaco lanciando un gruppo giovanissimo e votato al gioco propositivo e camaleontico. Sarebbe la scommessa, forse un azzardo. Ma anche l'uomo con cui poter impostare un progetto a lunga o lunghissima scadenza.