Milan e Juventus, il futuro di Tomori e Bremer è legato a De Ligt: cosa succede al Bayern
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La pesante sconfitta nello scontro diretto col Bayer Leverkusen di Xabi Alonso sta lasciando sempre più tracce all’interno di un Bayern Monaco che si è riscoperto all’improvviso fragile come non mai e con una serie di divisioni interne che alimentano forti dubbi sulla permanenza oltre questa stagione dell’allenatore Thomas Tuchel e di diverse stelle della squadra. La trattativa per il prolungamento del contratto in scadenza a giugno 2025 procede molto a rilento, complice il concreto inserimento di un Real Madrid alla ricerca di nuova linfa per la corsia mancina, mentre dopo il ko della BayArena Joshua Kimmich - attualmente ai box per infortunio come il canadese - è tornato a manifestare il suo malessere per la gestione tattica di una partita che spedisce i campioni di Germania a -5 dalla vetta e che alimenta i rumors di una partenza a giugno dopo 9 anni di Bayern. Ma nelle ultime ore a fare nuovamente rumore e a rischiare di aprire un nuovo caso a Sabener Strasse è la situazione legata a Matthijs de Ligt.
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LA BOCCIATURA - Il centrale olandese classe ‘99 è rimasto in panchina per tutti i 90 minuti della sfida contro il Bayer Leverkusen, penalizzato ancora una volta dalla scelta di Tuchel di puntare sull’ex Napoli Kim e del francese Upamecano, al quale si è aggiunto Eric Dier - prelevato dal Tottenham nell’ultima finestra di mercato - nella linea a tre improvvisata per lo scontro al vertice di sabato scorso. Interrogato dai cronisti tedeschi al termine della gara sulle sue condizioni fisiche, De Ligt ha smentito categoricamente l’ipotesi di un problema fisico - nel corso di questa stagione ha già saltato 4 partite tra fine settembre ed i primi di ottobre per una contusione e si è fermato per un mese dai primi di novembre a quelli di dicembre per un infortunio al ginocchio - facendo quindi ricadere la responsabilità sul suo allenatore e la scelta tecnica di bocciarlo per un appuntamento tanto sentito. Un’esclusione che, alla luce della considerazione generale e tutt’altro che eccelsa che Tuchel ha dimostrato di aver per l’ex Juve, è destinato ad avere risvolti importanti sul prossimo calciomercato estivo.
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I NUMERI DEL FLOP - De Ligt è stato acquistato dal Bayern Monaco per 67 milioni di euro più 10 di bonus nell’estate 2022, quando il prodotto del settore giovanile dell’Ajax ha salutato l’Italia e la Juventus con l’obiettivo di fare quell’ulteriore step nella sua carriera per imporsi come uno dei migliori centrali difensivi d’Europa. Una missione sin qui fallita, anche per l’altalenanza delle sue prestazioni e che rischia di metterne a repentaglio pure la titolarità nella sua nazionale in vista dei prossimi Europei. De Ligt ha firmato col Bayern un contratto fino a giugno del 2027 e percepisce uno stipendio di poco inferiore ai 10 milioni di euro netti a stagione: un investimento enorme sostenuto dal club bavarese, che per il futuro sembra guardare a soluzioni differenti, a prescindere dalla permanenza in panchina di Tuchel (sotto contratto fino all’estate 2025) e delle scelte di un suo eventuale successore. Uno dei profili attenzionati dal Bayern Monaco per la stagione che verrà è quello di Fikayo Tomori, legato al Milan fino al 2027.
TUCHEL, CHE BEFFA: AFFONDATO DALL'EPURATO STANISIC
DUE STRADE PER IL FUTURO - E’ chiaro che il destino di De Ligt, che da qui al prossimo maggio si gioca le sue chance di prendersi la titolarità nella formazione tedesca e di ripagare l’onerosa scommessa fatta al suo tempo dagli allora massimi dirigenti del club Oliver Kahn e Hasan Salihamidzic, rischia di scatenare un effetto domino in tutta Europa per quanto concerne il mercato dei difensori, con riflessi anche sulla Serie A. Al netto delle difficoltà incontrate al Bayern, il classe ‘99 è seguito con grande attenzione da due squadre in particolare: il Manchester United, che valuta seriamente di dare il benservito a giugno a Raphael Varane e che ha nell’attuale tecnico Erik ten Hag il primo grande maestro nella carriera di De Ligt, e il Paris Saint-Germain, costretto a fronteggiare i seri problemi fisici di Presnel Kimpembe, ai box quasi da un anno per la lacerazione di un tendine d’Achille, e intenzionato ad individuare un erede di Marquinhos.
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IL LEGAME CON BREMER - Se abbiamo detto della correlazione con la situazione del milanista Tomori, un altro difensore che potrebbe essere influenzato dagli sviluppi sul fronte De Ligt è lo juventino Gleison Bremer, altro nome attenzionato con forza dal Manchester United. Acquistato nell’estate del 2022 per 49 milioni di euro tra parte fissa e bonus e fresco di rinnovo del contratto fino al 2028, l’ex calciatore del Torino è un punto fermo della squadra allenata da Massimiliano Allegri ma è tutt’altro che incedibile. Questo perché il club bianconero, che ha messo in preventivo una campagna acquisti importante ma attenta al bilancio per l’estate prossima, non può escludere di dover sacrificare una pedina di livello pur di finanziare l’arrivo di quei giocatori necessari per alzare il tasso tecnico della rosa anche in previsione del probabilissimo rientro in Champions League. Per il brasiliano la Juve chiede non meno di 70 milioni di euro.
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LA BOCCIATURA - Il centrale olandese classe ‘99 è rimasto in panchina per tutti i 90 minuti della sfida contro il Bayer Leverkusen, penalizzato ancora una volta dalla scelta di Tuchel di puntare sull’ex Napoli Kim e del francese Upamecano, al quale si è aggiunto Eric Dier - prelevato dal Tottenham nell’ultima finestra di mercato - nella linea a tre improvvisata per lo scontro al vertice di sabato scorso. Interrogato dai cronisti tedeschi al termine della gara sulle sue condizioni fisiche, De Ligt ha smentito categoricamente l’ipotesi di un problema fisico - nel corso di questa stagione ha già saltato 4 partite tra fine settembre ed i primi di ottobre per una contusione e si è fermato per un mese dai primi di novembre a quelli di dicembre per un infortunio al ginocchio - facendo quindi ricadere la responsabilità sul suo allenatore e la scelta tecnica di bocciarlo per un appuntamento tanto sentito. Un’esclusione che, alla luce della considerazione generale e tutt’altro che eccelsa che Tuchel ha dimostrato di aver per l’ex Juve, è destinato ad avere risvolti importanti sul prossimo calciomercato estivo.
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I NUMERI DEL FLOP - De Ligt è stato acquistato dal Bayern Monaco per 67 milioni di euro più 10 di bonus nell’estate 2022, quando il prodotto del settore giovanile dell’Ajax ha salutato l’Italia e la Juventus con l’obiettivo di fare quell’ulteriore step nella sua carriera per imporsi come uno dei migliori centrali difensivi d’Europa. Una missione sin qui fallita, anche per l’altalenanza delle sue prestazioni e che rischia di metterne a repentaglio pure la titolarità nella sua nazionale in vista dei prossimi Europei. De Ligt ha firmato col Bayern un contratto fino a giugno del 2027 e percepisce uno stipendio di poco inferiore ai 10 milioni di euro netti a stagione: un investimento enorme sostenuto dal club bavarese, che per il futuro sembra guardare a soluzioni differenti, a prescindere dalla permanenza in panchina di Tuchel (sotto contratto fino all’estate 2025) e delle scelte di un suo eventuale successore. Uno dei profili attenzionati dal Bayern Monaco per la stagione che verrà è quello di Fikayo Tomori, legato al Milan fino al 2027.
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IL LEGAME CON BREMER - Se abbiamo detto della correlazione con la situazione del milanista Tomori, un altro difensore che potrebbe essere influenzato dagli sviluppi sul fronte De Ligt è lo juventino Gleison Bremer, altro nome attenzionato con forza dal Manchester United. Acquistato nell’estate del 2022 per 49 milioni di euro tra parte fissa e bonus e fresco di rinnovo del contratto fino al 2028, l’ex calciatore del Torino è un punto fermo della squadra allenata da Massimiliano Allegri ma è tutt’altro che incedibile. Questo perché il club bianconero, che ha messo in preventivo una campagna acquisti importante ma attenta al bilancio per l’estate prossima, non può escludere di dover sacrificare una pedina di livello pur di finanziare l’arrivo di quei giocatori necessari per alzare il tasso tecnico della rosa anche in previsione del probabilissimo rientro in Champions League. Per il brasiliano la Juve chiede non meno di 70 milioni di euro.