Juve:| E Marchisio fece il discorso
Spogliatoio Juve, ore 19.30 (le 13.30 in Italia). Manca mezzora alla partita. E uno dei momenti in cui lassenza di Antonio Conte si fa più palpabile. E allora si alza Claudio Marchisio e parla. Il discorso prepartita lo fa lui, uno dei nuovi leader, il capitano del futuro, lerede morale di Alessandro Del Piero per interpretazione della
uventinità. Tantè che alla fine ridimensiona e si schermisce: «Ma non
ho detto niente di particolare, anzi forse sono stato pure un po banale. Ma ho voluto ricordare a tutti come
ci bruciava la sconfitta nella finale di Coppa talia e che questa doveva essere una rivincita.
difficile».
TUTTI PER UNO Non è proprio una novità, il discorso prepartita tenuto da un giocatore. Anche con Conte è capitato: «Lo facciamo da un po e ruotiamo, una volta tocca a uno, una volta allaltro. E un modo per comunicare fra di noi e caricarci. Ma non chiedetemi esattamente cosa ci diciamo, è uno dei pochi momento di autentica privacy che ci rimane nella partita». Sorride, Marchisio: porta al collo la medaglia doro della Lega, in periodo di Olimpiadi (lui partecipò proprio a quelle di Pechino nel 2008) è unimmagine quanto mai appropriata: «E il primo trofeo dellanno, ma non può e non deve essere lultimo. Era importante per dare continuità alla scorsa stagione iniziare bene. Ma cè ancora molto lavoro da fare: sì, la fase conclusiva deve essere più incisiva e chi, come me, ha saltato il ritiro a Chatillon deve migliorare la condizione fisica. Non sono al 100%, mi mancano quelle due settimane e qui ho patito tanto il caldo e lo smog che ti toglieva il respiro. Le proteste del Napoli? Mi sembra che larbitro non abbia sbagliato nulla. Semmai poteva essere più severo nel primo tempo quando a loro sono stati perdonato troppi falli. Con Carrera ci troviamo bene, ci fa sentire al minimo la
mancanza di Conte, anche perché lui lavora insieme a noi e allo stesso Conte da un anno, cè totale continuità. Lo stress da scommessopoli? Alla fine ci ha fatto bene, come al solito... Si vede che noi italiani siamo fatti così, le circostanze difficili ci esaltano. Oddio, ne farei volentieri a meno, ma tantè il trofeo labbiamo portato a casa». CAPARBI Gioia vera anche quella di Gigi Buffon che sulla sua pagina Facebook esprime entusiasmo per il titolo vinto. «Felicissimo per questa vittoria. In ballo, al di là del trofeo, cerano altri spunti e rivalità-duelli di grande interesse. Complimenti ai giocatori del Napoli che hanno combattuto e lottato strenuamente fino allultimo istante ma complimenti anche a noi, che con caparbietà e un bel gioco abbiamo vinto questa partita....». PENSIERI A... Il nuovo capitano si lascia andare alla dediche, davvero speciali. E visto che lelenco è lungo, si capisce la sua preferenza verso Facebook, dove può esprimersi in libertà. «Rischio di scordarmi qualcuno, se così fosse chiedo venia». Poi via con le dediche: «La prima va al nostro allenatore che ci trasmette quotidianamente una rabbia agonistica, una voglia di primeggiare, che non ha eguali. E tutto ciò nonostante i suoi grattacapi. La seconda a nostri tifosi italo-cinesi che ci hanno seguito e sostenuto con grande calore. Il terzo pensiero va a Simone ( Pepe , ndr ) e Leo ( Bonucci , ndr ) che sono usciti da un incubo lunghissimo e in tutto questo tempo non si sono risparmiati un istante per la causa juventina. Il quarto a Giorgione Chiellini , che avrebbe meritato di essere in mezzo a noi a festeggiare, solo che un infortunio dovuto alla sua consueta generosità lha tenuto fuori. Il quinto a Marco Storari che, a differenza mia, ha avuto la sfortuna di giocare la finale di coppa Italia anziché questa, altrimenti avrebbe vinto da protagonista questo trofeo. Ma lui protagonista lo è sempre perché insieme agli altri compagni che non hanno avuto la fortuna di giocare sono in ogni momento prodighi di consigli. E questo affiatamento non può che farci bene. Ultima dedica, ma non per minor importanza (anzi), al nostro capitano Ale Del Piero , che meritava di chiudere la sua storia bianconera alzando un trofeo. La vita è lunga e spesso si diverte a dare delle rivincite...».