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    Juve e Inter, pari giusto e risse oscene. Ma Inzaghi sorride più di Allegri

    Juve e Inter, pari giusto e risse oscene. Ma Inzaghi sorride più di Allegri

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Giusto così. Tranne, ovviamente, per le risse dopo il gol di Lukaku e al fischio finale. Risultato: 1-1. Ma ad espulsi ha perso l’Inter che se ne ritrova uno di troppo: dopo il belga, già gravato di un’ammonizione e provocatorio a sèguito del pareggio dal dischetto, anche il portiere Handanovic che ha provato a scazzottarsi con Cuadrado (rosso anche per lui). Totale: due espulsi per l’Inter e uno per la Juve in vista di una semifinale di ritorno (26 aprile) tutta da giocare.

    Finale indegno di una partita brutta, il prodotto di due attese stucchevoli. Quella della Juve, rigorosamente dietro la linea della palla con dieci uomini, le traiettorie ravvicinate e la difesa bassa. Quella dell’Inter che, pur facendo di più e amministrando meglio il controllo del pallone, è arrivata al massimo fino al limite dell’area. 

    Simone Inzaghi, reduce da tre sconfitte in campionato, non voleva perdere. Allegri avrebbe voluto vincere alla sua maniera. Cioé con il guizzo di uno dei suoi calciatori e la difesa ad oltranza. Gli stava andando bene anche questa volta. Perché, se il gol della Juventus è arrivato all’82’ (Cuadrado), quello dell’Inter si è collocato a venti secondi dalla fine del recupero (tre minuti) e su rigore (fallo di mano di Bremer che ha mancato l’intervento di testa, schiaffeggiando il pallone).

    Ripeto: giusto così. Sia perché l’avevo detto (l’Inter non era poi così brutta come era stata dipinta con la Fiorentina), sia perché ad andare più vicina al vantaggio era stata la squadra di Inzaghi. Una volta con Brozovic (deviazione di Perin), un’altra con Dimarco (salvataggio di Bremer) e, nella ripresa, una terza volta con Mkhitaryan (diagonale fuori di un niente).

    La Coppa Italia evidentemente interessa sia alla Juve che all’Inter se gli allenatori hanno schierato le due formazioni migliori, rinunciando solo agli infortunati. Ma, mentre nella Juve, Di Maria (solo una bella conclusione, dopo appena tre minuti, deviata da Handanovic) e Vlahovic latitano (per non dir di peggio), nell’Inter Brozovic, Barella e, per me, anche Mkhitaryan hanno sovrastato il centrocampo bianconero: Kostic non si è mai visto, Fagioli, forse stanco, era giù di corda, Rabiot si è acceso solo nel secondo tempo. 

    Sia Di Maria che Vlahovic, sostituiti da Chiesa e Milik, sono usciti scontenti e delusi. In realtà deluso deve essere Allegri perché l’argentino, a parte l’inizio, si è intestardito a giocare da solo (sprecando anche un 2 contro 2 in contropiede) e Vlahovic ha concluso solo due volte (e fuori di testa). Delle due l’una: o il serbo, nonostante la stazza, ha fondamentali approssimativi o la pressione che percepisce è eccessiva. Fatto sta che non tiene un pallone, non dialoga nello stretto, non attacca la profondità. Milik è stagionato, ma almeno si è reso pericolosissimo in zona gol (ha messo la punta da due passi su conclusione di Cuadrado) e di testa ha favorito, con la sua sola presenza, il gol del colombiano.

    Detto tutto questo, il pareggio è una mezza vittoria per l’Inter. Per tre ragioni. Tampona la serie di sconfitte in campionato. Ferma in casa una pari grado che quest’anno l’aveva sempre battuta. Ha il vantaggio di giocarsi il ritorno a San Siro. Vero che bisognerà vincere comunque, ma farlo con la spinta dei propri tifosi è certamente più facile.

    Per Simone Inzaghi un sostanzioso passo in avanti. Per la Juve un incidente di percorso. Se vincere è l’unica cosa che conta (lo sproposito firmato da Boniperti), quando non accade ti resta poco su cui ragionare e da cui ripartire    


    IL TABELLINO
     
    Juventus-Inter 1-1

    Marcatore:
    st 38' Cuadrado (J), 49' Lukaku rig. (I).
    Juventus (3-5-2): Perin; Gatti, Bremer, Danilo; Cuadrado, Fagioli (20' st Miretti), Locatelli, Rabiot, Kostic; Di Maria (20' st Chiesa), Vlahovic (28' st Milik). A disp. Szczesny, Pinsoglio, Alex Sandro, Rugani, De Sciglio, Iling, Barrenechea, Paredes, Kean. All. Allegri.
    Inter (3-5-2): Handanovic; D'Ambrosio, Acerbi, Bastoni; Darmian (36' st Dumfries), Barella, Brozovic (36' st Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (23' st Gosens); Lautaro (41' st Correa), Dzeko (23' st Lukaku). A disp. Onana, Cordaz, Gagliardini, De Vrij, Bellanova, Carboni, Zanotti. All. Inzaghi.
    Arbitro: Massa di Imperia.
    VAR: Di Paolo di Avezzano.
    Espulsi: st 50' Lukaku (I). A fine partita Cuadrado (J) e Handanovic (I).
    Ammoniti: pt 41' Brozovic (I); 44' Miretti (J).


     

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