Calciomercato.com

  • Juve e inchiesta Prisma: la relazione del Gip e le attenuanti che non interessano a nessuno

    Juve e inchiesta Prisma: la relazione del Gip e le attenuanti che non interessano a nessuno

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Appuntatevi questo nome: Ludovico Morello. È il GIP (giudice indagini preliminari) del Tribunale di Torino che sta seguendo l’inchiesta Prisma e circa un mese fa ha respinto la richiesta di misure cautelari per Agnelli e altri indagati della Juventus. Da qualche giorno è disponibile la relazione con la quale spiega nel dettaglio le motivazioni che lo hanno indotto a quella decisione. Non solo: nel medesimo documento ci sono anche le sue considerazioni in merito alle varie accuse rivolte al board bianconero, quello recentemente dimessosi, e sono molto interessanti, in quanto fotografano una situazione diversa da quella presentata finora dall’accusa.

    Sia chiaro, la sua non è affatto un’assoluzione, ma semplicemente la relazione di un giudice terzo, quindi di un addetto ai lavori e non di azzeccagarbugli trovati sui social. È una possibile chiave di lettura di come potrebbe andare a finire l’intera vicenda giudiziaria riguardante la Juve, magari meno peggio di come se la immaginano (o sperano) in tanti.

    Fa però specie come alcune testate, finora quotidianamente così prodighe di dettagli ed intercettazioni sull’inchiesta Prisma, abbiano snobbato questo documento, ritenendolo “roba vecchia” e “già trattata”. Nel senso che una piccola parte era stata utilizzata quando - circa un mese fa - lo stesso GIP spiegò perché non aveva autorizzato gli arresti domiciliari per AA. Ma si fermava a questo. L’intera relazione è disponibile solo da pochi giorni e nessun media l’aveva potuta quindi pubblicare prima. Ed essendo ricca di considerazioni interessanti avrebbe meritato un’analisi più approfondita da parte di tutte quelle testate che stanno seguendo con estrema attenzione l’intera vicenda giudiziaria.

    Quando però, le medesime, dedicano trafiletti o semplici brevi ad un’inchiesta identica sul falso in bilancio che sta conducendo, in parallelo alla Prisma, la procura di Napoli su conti e plusvalenze del club partenopeo, si deduce che l’interesse (e l’accanimento) è solo per la Juve. Forse perché la linea editoriale impone questo. Ergo, se dal Tribunale esce anche solo una velina pro Madama, la si accartoccia o viene derubricata alla voce “roba vecchia”.

    Invece quanto scrive Morello non dovrebbe essere così trascurato, a cominciare da quanto dice sulle plusvalenze: una prassi “costante” e “diffusa”, da indurre il giudice a pensare non ci sia stata malafede nella loro applicazione da parte della Juventus, e quindi al decadere dell’ipotesi dolosa. Vi pare poco?

    Così come sulla manovra stipendi, certamente illecita per come sarebbe stata effettuata e sulle quali il Gip condivide la sussistenza di gravi indizi, il magistrato torinese la ritiene legata “ad un determinato periodo storico non più attuale”, ovvero la pandemia da covid 19, che determinò quella manovra stessa causa anche “gli esorbitanti danni economici” provocata dalla forza chiusura degli stadi. È un’importante attenuante, non vi pare?

    Quanto poi ai soggetti indagati, il GIP specifica che trattasi non di delinquenti ma bensì di soggetti “completamente incensurati” perfettamente inseriti nel tessuto economico e sociale”. E la società in cui lavoravano è una delle più importanti a livello internazionale, quotata in Borsa e quindi “ragionevolmente molto attenta e sensibile alle conseguenze di eventuali indagini a proprio carico”. Se poi, pur consapevoli dei rischi, hanno commesso illeciti , lo stabilirà il processo.

    Non mi paiono osservazioni giornalisticamente di scarso interesse, soprattutto perché – ribadisco – fatte da un magistrato al di sopra delle parti. Di sicuro non partigiano come probabilmente lo è qualche redazione.

    Altre Notizie