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    Juve, è finito un ciclo: Ronaldo è il presente, Dybala deve essere il futuro. Agnelli è a un bivio

    Juve, è finito un ciclo: Ronaldo è il presente, Dybala deve essere il futuro. Agnelli è a un bivio

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    L’ultimo sassolino nello stagno bianconero l’ha lanciato Leonardo da Parigi, dicendo che tutto è possibile e quindi non si può escludere che il prossimo anno Cristiano Ronaldo giochi nel Paris Saint-Germain. Ovviamente da Torino fanno sapere che CR7 ha un contratto con la Juventus fino al 2022 e nessuno intende rinunciare al suo quarto anno in maglia bianconera. Reazione del tutto normale e comprensibile perché non è questo il momento per creare altro caos attorno a Pirlo, il cui primo compito è vincere lo scudetto, per completare la serie record di dieci scudetti consecutivi. Ma lo scudetto, ormai, è considerato un traguardo normale, perché la Juventus lo ha già vinto con Conte, Allegri e Sarri in panchina, con Tevez, Vucinic, Llorente, Higuain, Morata e naturalmente Ronaldo in campo.

    La vera differenza sarebbe la vittoria della Champions, per la quale appunto è stato acquistato Ronaldo. Malgrado il suo arrivo, però, la Juventus non soltanto non l’ha vinta, ma non l’ha neppure sfiorata come era successo con Allegri che raggiunse due volte la finale, perdendo soltanto contro il Barcellona di Messi e il Real Madrid in cui c’era ancora Ronaldo. Nemmeno i gol di CR7, nel primo anno contro l’Ajax e nel secondo contro il Lione, sono però bastati per avvicinarsi alla finale e allora al termine di questa stagione la società dovrà fare una riflessione. Se nemmeno al terzo tentativo la Juventus con Ronaldo vincerà la Champions, avrebbe senso trattenerlo per la quarta stagione, durante la quale compirà 37 anni?

    E’ vero che Ibrahimovic, a 39, sta dimostrando che i grandi professionisti non hanno età, ma tra l’ingaggio di Ronaldo e quello di Ibrahimovc ci sono 25 milioni netti all’anno di differenza e tutti sanno che il bilancio della Juventus, che prima era in pareggio, da quando è arrivato il portoghese è precipitato in profondo rosso. Con o senza il decimo scudetto, ma a maggior motivo senza, la Juventus si avvicina quindi a un bivio importantissimo, perché dopo dieci anni il ciclo potrebbe considerarsi concluso, specialmente pensando ai prossimi 37 anni di Chiellini e ai prossimi 34 di Bonucci. Paradossalmente, ma non troppo, anche vincendo la Champions, la Juventus potrebbe considerare compiuta, nel migliore dei modi come capitò allo stesso Real Madrid, la missione con Ronaldo, accettando un’offerta in quel caso ancora più alta dal Psg o da altri club inglesi, per salvare il bilancio.

    In un senso o nell’altro, quindi, questa è una stagione di svolta per la Juventus, con il sapore della transizione che potrebbe coinvolgere anche Pirlo, se nel peggiore dei casi non vincesse niente. E allora pensando al futuro, perché le grandi società pensano al futuro a prescindere dai risultati, invece di ostinarsi a puntare su Ronaldo, la Juventus dovrebbe allestire una squadra più giovane e più forte in difesa attorno a Dybala che ha già il numero 10 dei grandi del passato Sivori e Del Piero e come loro ha già indossato la fascia di capitano.

    Domenica Dybala compirà 27 anni, la stessa età che aveva Platini quando arrivò alla Juventus con cui poi vinse scudetti, coppa dei Campioni e tre palloni d’oro. Senza l’ombra mediatica di Ronaldo, il piccolo grande argentino, il cui contratto è in scadenza nel 2022 come quello del portoghese, potrebbe diventare il simbolo del nuovo corso. In caso contrario, se davvero la Juventus non gli prolungasse il contratto o addirittura si arrivasse a una rottura anticipata, tra un paio d’anni la Juventus si troverebbe senza Ronaldo e senza Dybala e questo sarebbe lo scenario peggiore. Ecco perché conviene sfruttare entrambi al meglio in questa stagione e poi voltare pagina. Senza vergognarsi di ammettere che i cicli finiscono. Tanto meglio se con gli ultimi successi.

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