Juve, è finita ma non è finita: la mossa vincente, la battaglia di Agnelli, l'ombra della Uefa
La Juve ha patteggiato, l'accordo con la Procura Federale è stato accolto dal Tribunale Federale Nazionale. Quindi, almeno per quel che riguarda le vicende processuali sportive a livello italiano, per il club bianconero è tutto finito. Uno degli obiettivi è stato quindi raggiunto, perché il prossimo campionato della Juve inizierà e terminerà senza ulteriori effetti, ora programmare è possibile davvero e in fondo che resista o meno una partecipazione in Europa o Conference League sposterà il giusto. Se qualcuno storce il naso nel non comprendere perché questo filone di indagini possa concludersi con un accordo così morbido, tra l'altro come anticipato da Calciomercato.com, dovrebbe compiere un passo di lato per capire: nell'accordo tra le parti si sono uniti entrambi i filoni, ha pesato significativamente il processo plusvalenze e la sentenza della Corte d'Appello Federale, diventata definitiva con la decisione della Juve di interrompere l'iter dei ricorsi. Niente Collegio di Garanzia del Coni, soprattutto niente Tar e quindi nessun rischio di far saltare il banco e bloccare tutta la macchina. Tutto ampiamente anticipato dalle dichiarazioni di Francesco Calvo nel pre Juve-Milan, che hanno quindi assunto tutto un altro significato. Una mossa vincente e convincente, con il club bianconero che ha quindi raggiunto l'obiettivo di sapere tutto e subito. Per poter ora voltare pagina.
LA UEFA – Resta ancora da giocare la partita Uefa, con la Juve che ha difeso la posizione che sperava per poter pensare di pagare solo con una stagione senza coppe e non due. Terminata la vicenda sportiva in Italia, ora l'Uefa Control Financial Control Body potrà concludere la propria indagine relativa alla presunta violazione del settlement agreement, che potrebbe portare appunto all'esclusione di una stagione dalle competizioni europee oltre a un appesantimento delle ammende già applicate. Una decisione attesa in tempi utili per la definizione degli organici delle coppe, sempre che non torni prepotentemente lo spettro della questione politica a causa della posizione bianconera all'interno del progetto Superlega. E AGNELLI... - Intanto chi invece non ha ancora optato per chiudere in fretta la faccenda c'è proprio Andrea Agnelli, determinato ad andare fino in fondo. La sua posizione in questo accordo è stata stralciata, salvo nuovi punti d'intesa quindi prenderà regolarmente parte al processo che inizierà il 15 giugno per provare a rivendicare l'innocenza, distanziandosi quindi dalla strategia del club bianconero. Mentre rimane un grande punto interrogativo attorno alla posizione di Maurizio Arrivabene, all'epoca dei fatti con lo stesso incarico societario di chi è stato assolto e invece inibito per 24 mesi: addirittura 2 i punti di penalizzazione relativi alla sua posizione, qualcosa che non torna c'è sempre.