Getty Images
Juve-Dybala, è ora di tornare a parlare del rinnovo: ma la firma non esclude la cessione
IL RIASSUNTO – Dove eravamo rimasti? Al botta e risposta tra Dybala e Andrea Agnelli. Sul campo del Genoa l'argentino si era sbloccato e al termine aveva fatto capire come fosse sempre in attesa di una mossa della società, che non aveva mai incontrato il suo agente Jorge Antun rimasto a lungo in Italia aspettando una chiamata. La risposta del presidente bianconero il giorno dopo a margine del Golden Boy: l'offerta c'era ed era stata presentata in estate, avrebbe permesso a Dybala di diventare uno dei venti calciatori più pagati al mondo ed era la Juve ad attendere l'ok della Joya. Schermaglie, due verità differenti, una situazione di stallo da cui doversi muovere per arrivare a un'intesa.
SI RIPARTE – E ora che il mercato è chiuso, ora che la scadenza del contratto si avvicina (30 giugno 2022), la trattativa deve ripartire prima che sia troppo tardi. Fuori c'è la crisi, quella vera, il mercato difficilmente potrà offrire situazioni in grado di soddisfare la Juve soprattutto nel caso in cui si entrasse nell'ultimo anno di contratto. Un rinnovo insomma conviene a tutti, soprattutto alla società in questo momento. Ecco perché è possibile anche immaginare una soluzione anche parziale, che possa rimandare il problema, un prolungamento per affrontare questo delicato momento ma che non escluderebbe un'eventuale cessione. Molto più semplice ora che Dybala ha risolto le pendenze pregresse con l'ex agente Pier Paolo Triulzi a proposito dei diritti di immagine: un ostacolo grande in passato al momento di parlare con altri club, che ora non c'è più. Intanto il momento del rinnovo, di un accordo che possa sancire una tregua se non la pace, non può aspettare altro tempo.