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Dybala: 'A Cardiff un incubo da cui era impossibile svegliarsi. Io via da Torino? La Juve è al livello del Barcellona'
Paulo Dybala, interpellato dal New York Times, torna a parlare in termini piuttosto decisi della finale di Cardiff persa contro il Real Madrid lo scorso giugno: "Avevamo battuto grandi squadre nel nostro cammino, non avevamo mai subito più di due gol, ma il Real Madrid ce ne ha segnati tre in 45 minuti, minuti che hanno distrutto tutto. Ho continuato a pensare che fosse un incubo, sperando di svegliarmi. Il dolore per aver perso quella finale rimarrà con me fino a quando non riuscirò a sollevare quel trofeo. Ma nel calcio c'è sempre l'opportunità per rifarsi, sarò decisamente più tranquillo quando ci riuscirò".
GOL ITALIANI - "E' davvero difficile segnare in Italia. Anche se giochiamo contro una squadra di bassa classifica a volte segnamo massimo uno o due gol, non è - ha spiegato - come nella Liga dove il gioco è più aperto, dove Barcellona e Real Madrid possono vincere anche 6-0. O in Bundesliga o in Premier League dove le partite finiscono 4-3. E' per questo che c'è solo un posto dove il talento di un giocatore si possa realmente misurare ed è la Champions League. Dove è uguale per tutti, per me, Neymar o Pogba. Io so che le voci di mercato sono solo parole, ma come lo spiego alla mia famiglia? Ai miei amici di Cordoba? Loro leggono i giornali, sentono le notizie in televisione e pensano che sia tutto vero, che da un giorno all'altro io - ha sostenuto - possa andare al Real Madrid o al Barcellona. Mi chiedono se vado, se resto, se prenderò il posto di Neymar. E' difficile spiegare queste cose. La Juventus è un grandissimo club, al livello del Barça. Non rimpiango di essere andato al Palermo; non mi preoccupo di quello che sarebbe potutto succedere se avessi preso una decisione diversa. La gente diceva che avrei dovuto giocare in un grande club in Argentina prima di arrivare in Europa, ma li ho ignorati e sono andato in un club dove potessi trovare spazio e non uno pieno di stelle".
GOL ITALIANI - "E' davvero difficile segnare in Italia. Anche se giochiamo contro una squadra di bassa classifica a volte segnamo massimo uno o due gol, non è - ha spiegato - come nella Liga dove il gioco è più aperto, dove Barcellona e Real Madrid possono vincere anche 6-0. O in Bundesliga o in Premier League dove le partite finiscono 4-3. E' per questo che c'è solo un posto dove il talento di un giocatore si possa realmente misurare ed è la Champions League. Dove è uguale per tutti, per me, Neymar o Pogba. Io so che le voci di mercato sono solo parole, ma come lo spiego alla mia famiglia? Ai miei amici di Cordoba? Loro leggono i giornali, sentono le notizie in televisione e pensano che sia tutto vero, che da un giorno all'altro io - ha sostenuto - possa andare al Real Madrid o al Barcellona. Mi chiedono se vado, se resto, se prenderò il posto di Neymar. E' difficile spiegare queste cose. La Juventus è un grandissimo club, al livello del Barça. Non rimpiango di essere andato al Palermo; non mi preoccupo di quello che sarebbe potutto succedere se avessi preso una decisione diversa. La gente diceva che avrei dovuto giocare in un grande club in Argentina prima di arrivare in Europa, ma li ho ignorati e sono andato in un club dove potessi trovare spazio e non uno pieno di stelle".