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Juve, dimostra che si può vincere la Champions con la difesa a tre
E’ convinzione diffusa che il 4-4-2 sia il sistema di gioco che meglio di qualsiasi altro assicura la copertura del campo. Questo avviene soprattutto sugli esterni dove, in fase di non possesso, agiscono sempre due calciatori. Tuttavia il 4-4-2 non è il massimo per la fase offensiva. Sono pochi, infatti, gli uomini con cui si attacca. Non si tratta, ovviamente delle due sole punte, ma anche dei centrocampisti che “si buttano dentro”. Mai, però, potrebbero essere in numero di quattro, come avviene, per una linea di trequarti formata da un trio più la punta (mutuazione dal 4-2-3-1).
Tutto ciò discende dalla necessità del 4-4-2 di tenere strette la linea di centrocampo e di difesa quando si va al recupero della palla. L’equilibrio, in questo caso, è determinato proprio dalla posizione della sfera. Si esige di avere almeno sette uomini dietro la sua linea immaginaria. Questo non significa che il 4-4-2 sia il più difensivo dei sistemi di gioco prodotti dal calcio negli anni. Una squadra difensiva non si misura dalla quantità di elementi dietro la palla, ma da quanto spazio mette tra la difesa e la porta. Chi difende alto, lo fa perché innalza la propria attività di riconquista della palla in mezzo al campo senza attendismi di sorta.
A questo punto va inserito un capitolo relativo al fuorigioco.
Nel gergo calcistico si pronuncia spesso questa frase: quando la palla è coperta, si sale; quando è scoperta, si sfila, cioé si scappa indietro. Cosa significa palla coperta? Significa che la palla è contesa, difesa o “oscurata” dalla pressione individuale o dal pressing di chi difende. In questo caso, l’avanzata della linea (altrimenti chiamata “salita”) è necessaria per due ragioni: accorciare lo spazio di giocata e mettere in fuorigioco qualsiasi calciatore avversario. Cosa significa invece palla scoperta? Significa che la palla può essere giocata liberamente dagli avversari, senza opposizione alcuna. Nel caso, la linea difensiva deve correre indietro togliendo profondità agli attacchi. Lo spazio da accorciare è quello tra i difensori e il portiere e la finalità è quella di marcare e coprire.
Difendere a tre non significa stravolgere questi principi. Ma di certo significa difendere con un uomo in meno. La vulgata calcistica spesso si incarica di smentire questa teoria, sostenendo che in realtà le difese a tre sono quasi sempre soppiantate dalle difese a cinque. Personalmente non sono di questo avviso: chi difende a tre, lo fa per avere uno o due uomini in più a centrocampo o a ridosso delle punte. Poi, parte da un principio diverso e cioé che sei uomini a difesa della porta siano sufficienti. Che questi siano gli esterni, piuttosto che i centrali di centrocampo cambia poco, si tratta di congegnare una serie di meccanismi. Se, per esempio, non scala l’esterno, ad uscire su un pallone laterale sarà uno dei tre centrali di difesa. Il suo movimento comporterà la creazione di uno spazio che verrà occupato da un centrale di centrocampo che ricreerebbe, appunto, una difesa a quattro. Così succede se ad abbassarsi è l’esterno: la difesa scala orizzontalmente, componendo una linea a quattro.
Tuttavia nel calcio europeo non è importante sapere con quanti uomini ci si difende, ma casomai con quanti si attacca. Scorrendo i tabellini delle dieci squadre presumibilmente più forti della Champions, si scopre che solo una (la Juventus) difende a tre e si schiera con il 3-5-2. Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Arsenal, Tottenham, Manchester City, Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain puntano tutte sulla difesa a quattro. Però, a parte l’Atletico (4-4.2), le altre attaccano o con tre uomini fissi (Real Madrid e Barcellona) o con quattro alternati (Arsenal, Tottenham, City, Bayern, Borussia e Psg), ovvero con tre mezze punte e una punta centrale. Due soli, i calciatori a presidio del centrocampo. Ciò significa che sotto la linea della palla ne chiamano sei.
Rispetto a tutti gli altri, Massimiliano Allegri possiede una vasta gamma di soluzioni: senza palla ne mette sette (compresi i centrocampisti), accetta l’uno contro uno in difesa, attacca con tre: le due punte e un centrocampista che si inserisce. Per me sarà ancora Khedira, perché Pjanic farà il vertice basso, come faceva Pirlo. E alla stessa maniera sfrutterà i calci d’angolo e, soprattutto, le punizioni.