Juve, dieci motivi per essere ottimisti
La sconfitta maturata contro il Genoa non va sottovalutata. Anzi, va analizzata con delicatezza, severità, sensibilità. Ma allo stesso tempo, con serenità. Perché un ko clamoroso, che per di più lascia scorie in infermeria, deve preoccupare e rappresentare una lezione da imparare a memoria. Ma non può bastare un ko per parlare di crisi e cancellare quanto di buono costruito nonostante le difficoltà in questo avvio di stagione, figuriamoci in due anni e mezzo di dominio totale dell'era Allegri, o di cinque anni e mezzo allargando il discorso alla Juve tutta. Ecco quindi dieci motivi secondo i quali, smaltita la rabbia, i tifosi bianconeri possano e debbano essere ottimisti in vista del proseguimento della stagione.
LA CLASSIFICA – Mai nei precedenti cinque anni poi conclusi con lo Scudetto la Juve si trovava dopo quattordici giornate con ben quattro punti di vantaggio sulla seconda in classifica. E se il gruppo di Max Allegri a detta di molti ha tenuto i giri del proprio motore al minimo, figuriamoci quando andrà al massimo.
LA DIFESA – Gli infortuni tolgono leader tecnici ed emotivi, soprattutto in difesa. Eppure a leggere i nomi che andranno a comporre il pacchetto arretrato nelle prossime settimane, pur senza le prime firme Bonucci, Barzagli e Dani Alves, rimane potenzialmente il migliore in Italia: una difesa composta da Lichtsteiner, Benatia, Chiellini e Alex Sandro, con due prime alternative come Rugani ed Evra, semplicemente non ce l'ha nessuno.
IL CENTROCAMPO – Per quanto il mercato di gennaio debba necessariamente alzare il livello del centrocampo, appena rientrerà dall'influenza anche Lemina ecco che praticamente per la prima volta in stagione Allegri potrà contare su tutti i centrocampisti a sua disposizione. Valutando di volta in volta quale assetto preferire, potendo puntare sui tre titolarissimi o su una rotazione senza essere costretto a fare i conti con scelte forzate e infortuni.
L'ATTACCO – Solo nello 0-0 col Siviglia e nella sconfitta di San Siro con l'Inter, la Juve non è riuscita a trovare la via della rete. Al netto degli infortuni che a turno hanno toccato tutti e quattro gli attaccanti bianconeri, al netto di un gioco che non ha mai entusiasmato gli esteti, al netto di un'intesa tra i tre big ancora da trovare. La Juve in un modo o nell'altro il gol lo trova sempre, anche senza aver mai avuto fin qui la miglior coppia Higuain-Dybala. E proprio il rientro della Joya è la miglior notizia possibile.
IL GIOCO – Prima o poi la Juve troverà un equilibrio ed una identità definita, alzando anche la qualità del gioco tanto invocata. Se fin qui è riuscita in ogni caso a restare saldamente al primo posto e a qualificarsi agli ottavi di Champions, quando avrà messo tutto a posto allora farà davvero campionato a sé.
IL CALENDARIO – Non quello del campionato, quello solare. In questi anni, al di là di risultati più o meno confortanti, la Juve di Allegri ha sempre cambiato marcia tra dicembre e gennaio. Ha sempre avuto bisogno di tempo il tecnico bianconero per inserire definitivamente i nuovi e scegliere la strada definitiva da perseguire.
IL MERCATO – Quello già effettuato. La Juve di oggi è ancora quella che aspetta che i colpi estivi incidano. Lasciando da parte quel Dani Alves che ora resterà ai box per un po', la Juve fin qui non ha potuto contare ancora realmente su Pjaca o su Benatia con continuità ad esempio. Nè, soprattutto, sui migliori Higuain e Pjanic ancora parzialmente spaesati ma capaci nonostante tutto di segnare rispettivamente 9 e 5 gol. Nelle difficoltà hanno inciso, quando avranno ultimato l'apprendistato di Juve che anche in passato è toccato a quasi tutti i grandi campioni bianconeri, ci sarà da divertirsi.
L'ESPERIENZA – La Juve non è squadra che commette per due volte di fila lo stesso errore. Da questo punto di vista l'Atalanta arriva nel miglior momento possibile per sé, ma in fondo anche per la Juve che proprio con gli schiaffi subiti dal Genoa dovrà e potrà dimostrare di aver assimilato la lezione.
EFFETTO CHAMPIONS – In ogni caso, la partita con la Dinamo Zagabria non potrà rappresentare un ostacolo insormontabile, tale la differenza di motivazioni e di valori palesata anche nella gara d'andata. Così, da qui agli ottavi di finale la Juve potrà solo ed esclusivamente pensare al campionato, senza patire più quella perdita di energia psico-fisica che in questa stagione è stata puntualmente pagata a caro prezzo. Tre sconfitte, tutte e tre dopo delicati match di Champions, che rimane ovviamente principale obiettivo e piacevole ossessione di questa Juve.
L'ORGOGLIO – Da sempre questa Juve ha saputo reagire nel momento della difficoltà. Questo gruppo ha sempre saputo farsi forza delle critiche, soprattutto quelle partite direttamente da dentro lo spogliatoio. É rinata la Juve dopo l'avvio di stagione da incubo culminato col ko contro il Sassuolo, ha infilato un successo dietro l'altro anche dopo i due ko di San Siro di questa stagione. Ed ora che la sconfitta col Genoa rimane forse la più clamorosa dell'era Allegri, ecco che una reazione d'orgoglio è l'unica che ci si può aspettare nonostante gli infortuni.
@NicolaBalice