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Juve, di Chiesa non si può fare a meno: Allegri lo vede punta, può diventare devastante
IL FEELING – Al termine è ovviamente lui l'uomo della partita, premiato dalla Uefa. Al termine non può che essere lui a parlare a caldo, cogliendo la palla al balzo per spazzare via ogni voce, presunta o reale, relativa a un eventuale rapporto complicato con Allegri. Il tecnico bianconero sta usando più bastone che carota con lui, pure pubblicamente, con l'obiettivo di spronare e non ridimensionare. Anche perché poi l'ha sempre schierato, cercando di volta in volta di posizionarlo dove potesse fare più male agli avversari. Contro il Chelsea è partito largo a sinistra, poi è diventato di fatto lui la prima punta di una squadra senza centravanti, alla prima palla buona ha fatto gol. O per meglio dire, alla prima palla buona arrivata dai compagni al termine di una bellissima azione corale: palla al centro, lancio di Bonucci, torre di Rabiot, assist di Bernardeschi. Il resto lo fa Chiesa, che prima e dopo si era messo in proprio come spesso accade per creare pericoli dal nulla. È anarchico a volte, può sembrare un elemento estraneo a un flusso di squadra che per il momento comunque è ancora in fase embrionale. Però è insostituibile, imprescindibile. Ha qualcosa che in questa Juve forse hanno in pochi, quasi nessuno: è quel qualcosa dei campioni veri, decisivi quando conta davvero. Quel qualcosa che Chiesa ha e sembra avere sempre di più.