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Juve, dentro l'abbraccio tra Dybala e Vlahovic: è un passaggio di testimone
IN CAMPO – Prima e dopo quell’abbraccio, però, c’è stata una partita di pura sofferenza. Anche o soprattutto sull’asse Dybala-Vlahovic. È stato Paulo a perdere la palla che si è poi trasformata nel gol del vantaggio del Cagliari, è stato Dusan a perdersi in un’area intasata dovendo continuare a fare i conti con delle marcature speciali. Erano loro due ad aver deluso più di tutti nel primo tempo, a stentare ancora nella ripresa andando a sbattere contro il muro rossoblù. Poi proprio quando sembrava toccare a Moise Kean spezzare l’asse, si sono accesi entrambi. Vlahovic ha ricominciato a sfondare, Dybala ha ripreso a inventare calcio. Fino all’azione del gol dell’1-2, un pizzico di fortuna ha aiutato la determinazione assoluta dei due mancini nel non arrendersi al destino: magia di Dybala, movimento perfetto di Vlahovic che trova la deviazione vincente dopo l’intervento del difensore avversario. Un rimpallo che corona un’azione di quelle che in casa Juve speravano di poter vedere con continuità fin dall’acquisto di DV7. E poi, Dybala ringrazia Vlahovic perché quella rete cancella l'erroraccio che ha permesso al Cagliari di andare in vantaggio, Vlahovic ringrazia Dybala perché quell'assist gli ha permesso di riscrivere un ritmo prima diceva un gol nelle ultime sei partite e ora rispiega due gol nelle ultime tre. Quella rete serviva. Serviva per vincere, serviva per vedere quell’abbraccio. Ci sono immagini che puoi sentire: questa è una di quelle. Poi ognuno può ascoltare ciò che vuole, ciò che riesce