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  • Juve, non ci sono solo le plusvalenze: parte la rivoluzione dei giovani, ecco chi può seguire Miretti e Iling

    Juve, non ci sono solo le plusvalenze: parte la rivoluzione dei giovani, ecco chi può seguire Miretti e Iling

    • Marco Amato
    Il centro sportivo di Vinovo dista circa 25 chilometri da quello della Continassa, una ventina di minuti in auto con tangenziale libera, per attraversare Torino da sud a nord. Mai come in questi anni, però, le due principali strutture di allenamento della Juventus sono sembrate contigue: una di fianco all’altra e a separarle porte girevoli in continuo movimento. Negli ultimi mesi, ad attraversarle per trovare un posto fisso nel gruppo di Allegri, sono stati i classe 2003 Fabio Miretti, Samuel Iling-Junior e Matias Soulé e il classe 2001 Marley Aké. A loro si può aggiungere Nicolò Fagioli, classe 2001, prodotto del vivaio bianconero rientrato dal prestito alla Cremonese. I primi frutti, questi, di un lavoro di semina durato anni. Un lavoro che si è tradotto con la creazione della seconda squadra, un progetto di “cantera” all’italiana che imita i modelli esteri più prolifici e che ha alla base una fitta rete di scout, risorse, infrastrutture, centinaia di uomini e donne che quotidianamente lavorano per il settore giovanile bianconero.
     
    IN RAMPA DI LANCIO – Da compagno di squadra a esempio. Fabio Miretti, nella passata stagione, ha dimostrato che con le qualità e il lavoro è possibile bruciare le tappe e che il gruppo della Prima squadra non è impermeabile alla linea verde. Adesso c’è chi vuole imitarne il percorso e in questi giorni si sta mettendo in mostra nei test amichevoli pre seconda parte di campionato. C’è il 2002 Alessandro Pio Riccio, capitano prima dell’Under 19 e adesso della Next Gen, che contro Arsenal e Rijeka ha guidato la difesa come un veterano. Con un Bonucci a mezzo servizio e un Rugani indietro nelle gerarchie, può ritagliarli un posto nelle rotazioni. Discorso simile per il coetaneo Tommaso Barbieri: sulla destra, in assenza di Cuadrado, la sua spinta può tornare comoda a Massimiliano Allegri. Per restare alla Next Gen, occhi puntati anche su Barrenechea (2001) – ha perso di fatto una stagione per la rottura del crociato ma le sue qualità da regista non si discutono - e Compagnon (2001), ala offensiva di personalità ed estro il cui futuro sarà in discussione nei prossimi giorni: non è da escludere l’ipotesi di un prestito in Serie B per continuare a crescere. Per continuare con la lista dei nomi, scelti non a caso, sugli esterni si aspetta l’esplosione dei due 2003 Mulazzi e Turicchia; occhio anche al coetaneo Muharemovic, difensore centrale di piede mancino.
     
    STAR E OUTSIDER – Il ritorno di un’icona juventina come Paolo Montero; la presenza di giocatori che nonostante l’età hanno una eco mediatica paragonabile a giocatori di prima squadra: in questa stagione i riflettori sono accesi sulla Juventus Primavera. Il grande colpo è stato Kenan Yildiz, trequartista/seconda punta classe 2005 strappato ai top club europei dopo la scadenza del contratto con il Bayern Monaco. Ha confermato le aspettative mostrando a tutti le qualità tecniche e l’abilità da finalizzatore: negli occhi degli appassionati c’è ancora la cavalcata da metà campo fino al gol nella partita di campionato contro il Cagliari, un saggio delle sue capacità. Sul fronte offensivo come non citare Tommaso Mancini (2004), il suo trasferimento è stato chiacchierato in estate e questo ha avuto degli effetti sulla sua prima parte di stagione. Adesso, però, ha iniziato a segnare con continuità e guadagnarsi un posto in Next Gen. Scendendo il campo, troviamo Nonge Boende (2005) a centrocampo, definito da Montero: “un possibile Davids del futuro”, ma che tanto somiglia al primo Pogba per movenze e abilità nell’alternare le due fasi di gioco. Al centro della difesa un altro 2005: Dean Huijsen che si è messo in mostra con la Prima squadra contro il Rijeka e che, in questi giorni, è in trattativa con la Juventus per il rinnovo del contratto. Queste le “star”, ma dietro c’è un plotone di outsider che sta facendo bene e vuole ugualmente ritagliarsi un posto sotto i riflettori, ne citiamo alcuni: Samuel Mbangula (2004), Luis Hasa (2004), Nicolò Turco (2004), Giulio Doratiotto (2004) e Diego Ripani (2005).
     
    ANCORA PIU’ GIU’ – Scendiamo ancora un gradino per arrivare all’Under 17, lì dove i giovani talenti lottano e sgomitano per la riconferma e un posto nella Primavera del prossimo anno. Tra questi c’è il goleador Gabriele Finocchiaro (2006): una partita della Juventus non è omologata senza il suo nome nel tabellino dei marcatori. Qualche metro più dietro gioca Michele Scienza (2006), classe e fantasia a servizio della squadra. E sempre a servizio della squadra, a centrocampo, c’è Valdes Ngana (2006), primatista di assist fino a questo punto della stagione.

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