Juve: da Berardi a Immobile, record di plusvalenze per giocatori mai schierati
Che la Juventus sia una delle migliori realtà nel settore dello scouting è cosa nota, ma in pochi sanno che la compravendita di numerosi giocatori, anche a livello giovanile, sta favorendo gli equilibri di bilancio del club con plusvalenze record. Il direttore sportivo Fabio Paratici per la società bianconera ha organizzato la più imponente squadra di scout per l'Italia e per l'Europa e i frutti di tale lavoro stanno ripagando.
PLAYER TRADING - Come spiegato da un'analisi di Calcio & Finanza e da Alfonso Ricciardi, autore e cofondatore di YourCFO, il segreto della ricchezza della Juventus sta, soprattutto nel cosiddetto "Player Trading". Il club bianconero, infatti, è maestro nel generare plusvalenze da giocatori messi sotto contratto ma raramente o mai utilizzati a Torino. Giocatori prelevati da realtà più piccole, da club di Lega Pro o cresciuti nei settori giovanili e rivenduti nel corso degli anni a prezzi record.
IL CASO DIAGNE - L'esempio più lampante è dato da Mbaye Diagne attaccante prelevato nel 2013 dal Bra per 80mila euro, ceduto in prestito (oneroso) più volte a club come Ajaccio e Waterloo e rivenduto con percentuale sulla futura rivendita nel 2015 in Ungheria. Uan rivendita che si è concretizzata la scorsa estate e che, sul totale ha conesntito alla Juventus di incassare oltre 1,3 milioni senza mai vestire la maglia bianconera.
DA IMMOBILE A BERARDI: INCASSI RECORD - Operazioni simili a quelle completate dalla Juventus con Alberto Masi acquistato dalla Sampdoria per poi essere rivenduto in due tranche ricavando 2,2 milioni di euro di plusvalenza. Ma i casi più eclatanti riguardano Ciro Immobile e Domenico Berardi. L'attuale attaccante della Lazio è cresciuto nel settore giovanile bianconero (solo 3 presenze in prima squadra) e ha garantito grazie alle compartecipazioni con Genoa (4 milioni la cessione della prima metà) prima e Torino poi (7,9 milioni la cessione della seconda metà) una plusvalenza di quasi 12 milioni. La punta neroverde, invece, non è mai arrivata in bianconero, ma fra accordi e compartecipazioni con il Sassuolo ha consentito alla Juventus di segnare una plusvalenza di 11,7 milioni di euro dovuti alla cessione del cartellino di Marrone prima e del riacquisto da parte del Sassuolo nel 2015. Operazioni record che hanno permesso alla Juve di mettere a posto il bilancio nel corso degli anni. Investire su i giovani conviene sempre, se non per la prima squadra, almeno per sistemare i conti.