Juve, da Berardi a Berardi
Come si cambia dopo l'addio delle comproprietà. Strategicamente, tra presente e futuro, la Juve forse più di tutte le altre società in Italia ha dovuto rapidamente cambiare rotta. La formula della comproprietà per anni ha permesso al tandem Marotta-Paratici di arrivare prima su talenti individuati già in ottica prima squadra, per bruciare la concorrenza e allo stesso tempo consentire alle società chiamate a far crescere con calma questi calciatori anche di monetizzare in maniera proficua il proprio lavoro di sviluppo. Gli esempi di questi ultimi anni legati alle figure di Gabbiadini e Zaza, Berardi e Rugani sono solo alcuni di quelli maggiormente redditizi. Non solo: questa formula consentiva anche di rimandare a momenti più opportuni spese più o meno importanti a seconda di quello che richiedeva il bilancio. Ora però è necessario un cambio di strategia che costringe anche la Juve ad un lavoro che giocoforza dovrà svilupparsi sotto traccia, la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto solo in parte ha convinto le grandi società come quella bianconera. Nascono così accordi legati ad una collaborazione ben più ampia con la rete di società amiche sul territorio italiano ed estero, per delle situazioni che portano ad avere un diritto di prelazione più che la reale certezza di poter inserire questo o quel calciatore tra i propri talenti controllati in maniera diretta: sempre il caso Berardi-Sassuolo o quello Donsah-Bologna ne sono due chiari esempi per quanto diversi considerando come l'accordo per l'acquisto dell'attaccante sia già stato raggiunto in pieno Morata-style. Ed oggi sono proprio non di proprietà gli elementi di maggiore prospettiva in orbita Juve, basti pensare oltre ai due elementi citati anche le corsie preferenziali da tempo preparate per i vari Saponara o Vrsaljko.
LA CARICA DEI 60 – Così, rispetto alle ultime ricche stagioni con calciatori di proprietà bianconera a vivacizzare anche il mercato delle altre grandi, ben altra prospettiva sembrano avere i calciatori attualmente in prestito. Sono ben 60 complessivamente tra gli over 19, una cifra del tutto simile a quella dell'anno passato quando erano 57 tra prestiti e comproprietà. Tra questi ci sono anche elementi ormai fuori dal giro della prima squadra da più o meno tempo e non più giovanissimi (vedi Isla e De Ceglie, Marrone e Martinez, Rossi e Pasquato), altri non sono mai transitati dalle parti di Torino come Hidalgo del Granada o Gabriel del Leganes, tantissimi giocatori ancora a caccia della propria dimensione tra campionati esteri, serie B, Lega Pro, serie D. Pochi invece quelli che effettivamente sembrano poter rientrare nei piani della Juve, su tutti la new entry Alberto Cerri, il portiere Nicola Leali e il prodotto del vivaio Federico Mattiello, in attesa che possa riprendersi definitivamente dal grave infortunio subito lo scorso inverno. Nicola Balice
@NicolaBalice