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Juve costruita a caso: a Torino c'è ancora qualcuno che capisce di calcio?
Il 1° settembre, giudicando proprio qui il mercato appena concluso, abbiamo dato alla Juventus il voto più alto di tutti: 8,5. Rileggiamolo quel giudizio, e scusate per la citazione: “Acquisti sontuosi, in teoria 5 nuovi titolari. Ma il vero colpo è De Ligt, ceduto per quasi 80 milioni. Eppure la squadra ha ancora dei buchi, a cominciare dal terzino sinistro, e Paredes è un giocatore che non c’era ma non ci pare quello che serviva. Se Di Maria e Pogba giocheranno con regolarità, Allegri è da scudetto. La partenza in tal senso non è incoraggiante e per noi è dietro, nella griglia dei pronostici”.
Mai pronosticato lo scudetto alla Juventus, nemmeno dando 8,5 al suo mercato, in gran parte per le ottime condizioni economiche a cui aveva venduto De Ligt, col quale sono state finanziate le altre operazioni. Di Alex Sandro ancora titolare, si sapeva e si diceva. Non serviva, poi, andare fino ad Haifa come ha fatto qualcuno per scoprire che Paredes fosse un mediano e non un regista, parlava una carriera già abbastanza lunga. Pogba e Di Maria erano il centro di tutto, i nomi sontuosi per inseguire lo scudetto: il primo non s’è mai visto, il secondo ha più infortuni di Dybala, di cui in qualche modo è stato il sostituto, allo stesso costo e con 5 anni in più. Il sostituto ideale, 3 infortuni in 2 mesi e adesso tutto il tempo di pensare alla sua vera squadra, l’Argentina, che l’ha dato in prestito a pagamento alla Juventus.
In Israele, Bremer non stava benissimo e Allegri ha puntato su Rugani. E giù le critiche. Ma chi sennò? L’alternativa era Gatti, 2 sole presenze in stagione, l’ultima a Monza e ricordiamo tutti com’è andata. Noi, Gatti l’abbiamo scoperto in Nazionale, quando a giugno ha debuttato contro l’Inghilterra, direttamente dal Frosinone e dalla Serie B. Ci aveva fatto un’ottima impressione ed esperti della categoria ce ne avevano parlato molto bene; evidentemente sbagliavano. Ma come ha potuto sbagliare la Juventus? Come ha potuto pensare di affrontare tutta la stagione solo con Bremer in grado di dare totale affidamento? Di Bonucci, meglio non parlare, già fatto anche questo: sopravvalutato da sempre, un libero con un buon calcio, ormai al crepuscolo. Più Gatti e Rugani, due tra cui scegliere con la monetina, come ha detto un mese fa Allegri, che evidentemente non scherzava. Vero, poi c’è Danilo, ma se lo togli dalla fascia, apri una falla anche lì.
Può essere un caso che tra tutti gli acquisti, finora il migliore sia senza ombra di dubbio la terza scelta Milik? Volevano Morata, hanno insistito per Depay, si sono accontentati dell’ex centravanti del Marsiglia, finora l’unico tra tutti – nuovi e vecchi – sopra la sufficienza. E Kostic, trent’anni fra pochi giorni, un’onesta carriera in Bundesliga e il primo successo solo lo scorso maggio, non è il simbolo dell’istant team (che brutta parola, diciamo: della squadra costruita per vincere subito) voluto da Allegri e avallato da Agnelli?
È il caso di prendere in seria considerazione che non sia solo un problema di panchina, di allenatore che non allena e di preparatori che non preparano. È il caso di chiedersi se nella Juventus che decide (Nedved? Cherubini? Non Arrivabene, lui si è tirato fuori da solo) ci sia qualcuno che veramente capisce di calcio e calciatori. Perché nessuno che sa davvero di calcio avrebbe potuto costruire una squadra così.
@GianniVisnadi