Juve, così bruci Marrone
La maglia da titolare nelle amichevoli estive, le parole di stima di Conte e Marotta, il no alla cessione in prestito ad agosto. La stagione di Luca Marrone prometteva bene, il bilancio tre mesi dopo è però tutt'altro che positivo. Solo quattro presenze, per di più al centro della difesa come "vice Bonucci", il prodotto del vivaio bianconero non è stato quasi mai impiegato in mezzo al campo, ruolo che ricopre con l'Under 21 di Mangia, di cui è un pilastro anche in vista della fase finale dell'Europeo di categoria in programma a giugno in Israele. La Juventus stravede per lui, ma alle parole non sono quasi mai seguiti i fatti.
Marrone non ha mai alzato alla voce, si è sempre messo con umilità a disposizione, sa che in una rosa come quella a disposizione di Conte è molto difficile trovare spazio, ma è altrettanto consapevole che a 22 anni non può pensare di fare sempre panchina, soprattutto con l'Europeo alle porte. Ecco perchè a gennaio potrebbe chiedere di essere ceduto in prestito per vedere il campo con continuità (il Genoa ci ha fatto un pensierino). La Juve per il momento ha detto no a quest'ipotesi, sulla lista dei partenti ci sono Matri, Lucio e Padoin, non Marrone. Ma tenere un giocatore in rampa di lancio ed impiegarlo con il contagocce è davvero la cosa giusta?