Ernesto Bronzetti, parlando di Antonio Conte ai microfoni di Sky, ha pronosticato per il nuovo allenatore della Juventus un futuro alla Capello o alla Mourinho: "E' un tecnico di quello stampo", ha assicurato l'agente Fifa.

Bene, una caratteristica che accomuna Capello e Mourinho è la gestione quasi militaresca dello spogliatoio, compresa la gestione della comunicazione, o, per meglio dire, il controllo della comunicazione. I panni sporchi si lavano all'interno dello spogliatoio e all'esterno si parla con una voce sola, che, spesso, è proprio quella dell'allenatore: è questo il motto del tecnico di Pieris e dello Special One.

E, in questo senso, bisogna dire che Antonio Conte ha iniziato il suo percorso sulla panchina della Juventus proprio in questa direzione. Nella conferenza stampa di presentazione, infatti, il tecnico salentino ha fatto una sottolineatura importante, parlando di Del Piero e Buffon: "Da loro mi aspetto che non sbaglino niente, nemmeno nei comportamenti e nella comunicazione".

Un segnale ai naviganti, forse non ben recepito per ora, almeno da Buffon, che da Coverciano il giorno dopo ha commentato: "'Conte è un vincente ma serve la disponibilità dei giocatori e il supporto del club, perché senza una società forte un allenatore non vince". E neanche da Chiellini: "Sanchez, Aguero o Tavez? Non so se arriverà uno di quei tre ma di sicuro mi aspetto un grande colpo, mi sorprenderei se questo non avvenisse", ha dichiarato il difensore, sempre da Coverciano.

Una volta che Conte e i suoi giocatori si ritroveranno a Vinovo, quanto ci metterà l'ex capitano a far capire alla truppa, sull'esempio di Mourinho e di Capello, che della società e del mercato è meglio che i calciatori non parlino, almeno non prima di aver vinto sul campo? In altri termini, quanto ci metterà Conte a diventare il monopolista del mercato della comunicazione bianconera?