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Juve, con Ronaldo sarà già un'altra storia. Ma Dybala anche quest'anno non sa quale sia il suo ruolo
CERCASI JOYA. E Dybala, invece, non c'è ancora. Il numero dieci argentino è stato protagonista fin qui di un avvio di stagione da dimenticare. L'infortunio patito contro il Lione ha complicato il rientro in campo, una volta tornato a disposizione ha poi dovuto aspettare quasi un altro mese: rimasto in panchina a Roma e Crotone, in mezzo la parentesi con l'Argentina trascorsa in alberto a causa di una gastroenterite. Infine lo spezzone di Kiev e le prove senza squilli contro Verona e Barcellona. Insomma, fin qui, Dybala non c'è stato. Allo stato attuale, se oggi fosse necessaria la prima scelta difficile là davanti per Pirlo, sarebbe lui a sedersi in panchina al posto di Alvaro Morata. Il suo compito sarà cambiare questa situazione, per fare in modo che da “domani” possa essere pure lui un titolare fisso. Invece ci sono di nuovo gerarchie da scalare, ci sono equilibri da ritrovare, c'è sempre un cammino in salita per lui. Che viene difeso e allo stesso tempo spronato da Pirlo in conferenza stampa: “È solo una questione fisica. Lo avevo sempre detto che non era ancora al 100%, in questi casi la prima dopo il rientro si fa sempre bene, poi nella seconda arriva un po' di stanchezza ed è difficile. Ha bisogno di ritrovarsi, allenarsi e non penso che quando uno scende in campo pensi al rinnovo o alle voci di mercato, pensa solo a far bene e lui ha in mente solo questo per la Juventus”. Ma quelle questioni che non dovrebbero contare, in realtà pesano. Con Dybala che anche questa volta inizia una stagione senza sapere esattamente quale sia il suo ruolo in questa Juve.