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    Juve, con Arrivabene devono tornare i conti: la sua legge anche contro Raiola e De Ligt

    Juve, con Arrivabene devono tornare i conti: la sua legge anche contro Raiola e De Ligt

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Maurizio Arrivabene può davvero essere il simbolo del cambiamento in casa Juve. Un rinnovamento che magari non piacerà a tutti, dentro e fuori la Continassa. Uomo di fiducia della proprietà, dopo anni all'interno del cda del club bianconero, la nomina ad amministratore delegato è un passaggio che dovrà portare un rigore diverso rispetto alle ultime stagioni. Deve fare tornare i conti, insomma, Arrivabene. A bilancio sicuramente, al di là del fatto che sia partita l'inchiesta da parte della Procura di Torino sul caso plusvalenze e su tutto ciò che riguarda le operazioni dell'ultimo triennio. Ma anche all'interno della squadra: mercato votato al ringiovanimento e al ridimensionamento delle spese senza alcun azzardo o volo pindarico, regole rigide e uguali per tutti per chiunque lavori e giochi nella Juve. Da qui anche le ultime dichiarazioni, pesanti come macigni, che arrivano dritti a un bersaglio solitamente amico da queste parti: Mino Raiola.

    CASO DE LIGT – Interrogato sul rinnovo di Paulo Dybala, proprio Arrivabene ha poi allargato il discorso a Matthijs de Ligt cogliendo l'occasione dell'intervista pre-partita su Dazn per dire la sua dopo le ultime dichiarazioni di Raiola, comunque mai nominato: “Io sono abituato a parlare generalmente molto, molto chiaro. Al giorno d'oggi l'attaccamento alla maglia da parte di molti giocatori è un pochino in forma minore rispetto all'attaccamento che hanno per i loro procuratori. Detto ciò, Dybala è il numero 10 della Juventus, de Ligt è un grandissimo difensore, loro devono fare il loro lavoro, come noi faremo il nostro, quando sarà il momento parleremo, ma i rapporti sono sereni. È facile parlare di attaccamento alla maglia, è più difficile dimostrarlo in campo. E noi vogliamo che i ragazzi lo dimostrino in campo”. Considerando un rinnovo ormai blindato con Dybala e il suo appoggiarsi a un agente occasionale com'è l'amico di famiglia Jorge Antun, è inevitabile leggere queste parole come un riferimento diretto allo stesso asse De Ligt-Raiola. Sul difensore centrale olandese la Juve è pronta a costruire difesa e squadra del futuro, l'accordo attuale è da top player assoluto (8 milioni netti + 4 di bonus) ed è figlio di un calcio che in termini economici non c'è più, il club deve pure ancora finire di pagarlo all'Ajax nei prossimi due anni. Arrivati appena a metà del cammino previsto dal contratto ecco che non sono state gradite per nulla le parole di Raiola che tirando in ballo lo stesso De Ligt ha delineato un futuro molto vicino che lo vede molto lontano dalla Juve, ma il club non vorrà perdere una posizione di vantaggio sul mercato nel caso in cui qualche club davvero dovesse bussare alla porta per l'ex capitano dell'Ajax. Allora Arrivabene ha messo le cose in chiaro, la Juve viene prima di tutti, prima dei giocatori e sicuramente prima dei procuratori. O almeno dovrebbe essere così e così prevede il nuovo rigido corso. È qui per questo, per far tornare i conti. Tutti quanti.

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