Juve, comprare a gennaio è un flop
Alle porte dell'ennesima sessione di mercato invernale della gestione Marotta, la Juventus si appresta a cercare i rinforzi giusti per cesellare la rosa a disposizione di Massimiliano Allegri. Se per le retrovie la ricerca si è focalizzata su un centrale e su un terzino, in grado di dare al tecnico livornese un maggior ventaglio di scelta, per il reparto offensivo gli obiettivi si sono incanalati nella ricerca di un trequartista, che permetterebbe ad Allegri di dar vita al 4-3-1-2, con un uomo di ruolo dietro le due punte, e di un attaccante (visto che Giovinco si libererà a costo zero il prossimo giugno).
NOME NUOVO TRA SNEIJDER E SHAQIRI - Se in un primo momento i due nomi più gettonati per vestire la maglia bianconera sembravano essere quelli di Martin Montoya, terzino destro 23enne del Barcellona, e quello di Andrej Kramaric, punta classe '91 del Rijeka, oggi il mirino degli uomini mercato della Juventus sembra essersi focalizzato principalmente nella ricerca di un difensore centrale e di un trequartista. Se per la retroguardia si tratta con il Porto per riportare in Italia Rolando, attualmente fuori dai progetti tattici del tecnico dei portoghesi Lopetegui. Per quanto riguarda il centrocampista offensivo, i nomi che si fanno sono quelli di Wesley Sneijder, attualmente in forza al Galatasaray, Franco Vazquez, che in questo inizio di stagione con la maglia del Palermo sta mettendo in luce tutto il proprio talento con 5 reti in 15 presenze in maglia rosanero, e Xherdan Shaqiri, che nel Bayern Monaco non sta trovando i giusti spazi. Ma se l'ex Inter e lo svizzero, qualora arrivassero a Torino, non sarebbero utilizzabili in Champions League (viste le presenze già collezionate in questa edizione con i loro club attuali), l'argentino invece sembra ancora lontano, viste anche le dichiarazioni del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che ieri ha rivelato di non aver mai ricevuto nessuna richiesta da parte di Marotta per il 25enne di Tanti. Ecco dunque spuntare il nome nuovo: si tratta di Alessandro Diamanti. L'ex giocatore di Livorno e Bologna, attualmente in Cina al Guangzhou Evergrande, sarebbe entrato prepotentemente in lizza tra gli obiettivi di Marotta, che avrebbe individuato in lui il giocatore con la giusta duttilità tattica e una buona esperienza nel nostro campionato, da mettere al servizio di Allegri e compagni. Se l'età del giocatore (31 anni) lo rende un colpo forse meno interessante in ottica futura, il trequartista di Prato ha dimostrato anche in questa stagione di saper fare la differenze: 24 presenze e 4 reti messe a segno, per dimostrare a tutti di aver ancora tanta voglia di giocarsi da protagonista le proprie chance. Diamanti, in scadenza nel 2017 con il Guangzhou, è valutato circa 4 milioni di euro.
A GENNAIO TANTI SOLDI SPESI MALE - A smorzare l'entusiasmo dei tifosi, però, è la storia recente dei trasferimenti avvenuti nella sessione di mercato invernale della gestione Marotta. Tanti i giocatori portati a Torino a metà stagione per rinforzare la rosa, pochi, invece, quelli che hanno saputo, seppur in poco tempo, lasciare il segno. Per gli importanti contributi di Alessandro Matri e Andrea Barzagli, arrivati a Torino a gennaio della stagione 2010/11 e che in breve tempo hanno dimostrato di meritarsi una maglia da titolare, ci sono stati tanti altri colpi dell'ex ad della Sampdoria che non sono andati a segno. Luca Toni, arrivato a Vinovo a gennaio del 2011 per rinforzare il reparto offensivo dei bianconeri, orfani del partente Amauri e degli infortunati Iaquinta e Quagliarella, non riuscì a convincere l'ambiente bianconero, collezionando 15 presenze e mettendo a segno solamente 2 reti. L'anno successivo furono Padoin, Borriello e Caceres i rinforzi scelti da Marotta per sistemare la rosa bianconera. L'acquisto dell'ex atalantino restò un mistero per i tifosi: pagato ben 5 milioni di euro ai bergamaschi, collezionò solo 6 presenze fino al termine della stagione. Stessa sorte per Marco Borriello, preso in prestito con diritto di riscatto dalla Roma, e che in 13 presenze non riuscì a incidere nella seconda parte di stagione, con solo due reti messe a segno. Se l'acquisto di Martin Caceres, arrivato in prestito dal Siviglia con obbligo di riscatto fissato a 8 milioni, sembrava aver risollevato le sorti del mercato bianconero, un anno più tardi (stagione 2012/2013) ci furono altri colpi della dirigenza bianconera andati a vuoto: Federico Peluso, preso in prestito con diritto di riscatto dall'Atalanta, si rivelò un colpo alla Padoin, capace di collezionare 12 presenze senza mai convincere del tutto l'allora tecnico bianconero Antonio Conte. Un altro oggetto del mistero di quella stagione fu Nicholas Anelka, preso a costo zero dal Shanghai Shenhua, e che in maglia bianconera deluse tutte le aspettative, collezionando solo 2 presenze. L'ultimo flop invernale della Juventus, in ordine di tempo, è stato quello di Pablo Osvaldo. L'italo-argentino, arrivato a Torino per dimostrare al calcio italiano tutto il talento che non era riuscito a mettere in luce con la maglia gialorossa della Roma, arrivò in prestito oneroso dal Southampton, senza mai essere riscattato. Il motivo? Le 11 presenze sottotono e il solo gol messo a segno, proprio contro i suoi ex-compagni.