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Juve, centrocampo super con Gundogan
Perché - scherzi a parte - l’esagerata vittoria sul campo dell’Udinese (che aveva peraltro concesso lo stesso passivo all’Inter e con simili modalità) ha confermato il valore della squadra di Allegri come vera antagonista del Napoli evidenziando, tra altri pregi, l’accresciuta affidabilità del centrocampo.
Si è sempre detto che, per completare l’organico, Marotta avrebbe dovuto inserire nel gruppo un centrale in più in alternativa alla strategica coppia formata da Marchisio e Khedira (la Juve di inizio anno, senza loro due, era un’altra squadra) per ovviare alle assenze e agli imprevisti sulla strada della seconda parte della stagione, nel cammino verso la corsa scudetto e la Champions.
Uno come Gundogan, regista dinamico e tecnico, rappresenterebbe il colpo ideale. Per un salto di qualità netto e per il raggiungimento di una dimensione realmente europea.
Con l’Udinese però questa urgenza non si è vista. Marchisio e Khedira hanno tenuto in mano il gioco, come da copione, e il tedesco ha anche fatto centro coronando i tanti inserimenti offensivi come da un po’ di tempo gli riesce di fare grazie a una ritrovata forma fisica d’eccellenza. Inoltre, Allegri ha nuovamente apprezzato le virtù dimenticate di Asamoah, mediano di movimento e di ottima tecnica, bersagliato però dagli infortuni al ginocchio. Se, come sembra, il peggio per il ghanese è davvero passato, si aprono nuove e importanti alternative a centrocampo per il gioco della Juve.
Tanto più che è rimasto a riposo Pogba: scelta tecnica di Allegri che ha visto in allenamento il francese leggermente svagato, poco concentrato, evidentemente condizionato dal bagno di glamour e celebrità vissuto a Zurigo nella serata del Pallone d’Oro.
Insomma, la salute attuale del centrocampo bianconero è tale che il tecnico può di nuovo permettersi di gestire il talento di Pogba per quello che è: un tesoro in crescita, da dosare con cura e non spedire necessariamente nella bolgia delle partite, specie quando il programma si fa fitto d’appuntamenti. E ora ci sono le condizioni giuste anche per permettere ai vari Sturaro o Lemina (con Pereyra che ritorna ed Hernanes che offre segnali di affidabilità) di seguire il loro percorso di crescita senza affanni.
Aspettando Gundogan: ovvero il salto di qualità definitivo.