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    JUVE CAMPIONE: sette mosse e sette svolte per il settimo scudetto di fila

    JUVE CAMPIONE: sette mosse e sette svolte per il settimo scudetto di fila

    • Nicola Balice
    Un cammino particolare è quello che ha permesso alla Juve di arrivare alla conquista del settimo scudetto consecutivo. Tanto che i momenti chiave della stagione, in fondo, possono coincidere addirittura con delle sconfitte. Ecco le sette partite simbolo di una Juve che non finisce mai di vincere, non finisce mai di stupire, non finisce mai...
     

    Genoa-Juve 2-4, 2ª giornata, 29 agosto 2017: una partita che fotografa bene la Juve prima versione di questa stagione. Bianconeri sfortunati col Var, subito sotto anche a causa di una difesa decisamente ballerina, poi capace di rimontare grazie ad un attacco atomico e un Paulo Dybala particolarmente ispirato

     

    Sampdoria-Juve 3-2, 13ª giornata, 19 novembre 2017: a Marassi arrivano gli ultimi tre schiaffi che convincono Max Allegri a cambiare. L'era del 4-2-3-1, salvo alcune eccezioni, finisce qui. Contro la Samp la Juve domina e spreca per un tempo, poi subisce una rete dietro l'altra fino al 3-0, solo a tempo scaduto il risultato è meno duro. La stagione della Juve che prova a vincere segnando un gol più degli altri finisce qui

     

    Napoli-Juve 0-1, 15ª giornata, 1 dicembre 2017: al San Paolo nasce definitivamente la Juve di questo campionato, con Matuidi ago della bilancia tra centrocampo e attacco. Un 4-3-3 in fase d'attacco che diventa 4-4-1-1 quando c'è da difendere, la fase difensiva torna blindata e davanti l'imbarazzo della scelta permette ad Allegri di lasciare fuori sempre almeno un big senza colpo ferire. A Napoli la decide sempre Higuain, dopo un recupero lampo per la frattura ad una mano anche operata appena quattro giorni prima.

     

    Lazio-Juve 0-1, 27ª giornata, 3 marzo 2018: la Juve arriva da un'incredibile serie di vittorie consecutive, ma stritolata tra i due match con il Tottenham appare con la lingua di fuori e la rosa ridotta ai minimi termini. Il pareggio sembra anche un buon punto, mentre a Napoli scoppia già la festa prima della partita con la Roma. Ci pensa poi Paulo Dybala a cambiare la storia di questo scudetto, con un gol fantastico a tempo scaduto che fa calare il gelo al San Paolo prima del crollo interno con la Roma. Il sorpasso in fondo è tutto qui, nella testa e sul campo.

     

    Juve-Milan 3-1, 30ª giornata, 31 marzo 2018: sta per arrivare il Real Madrid a Torino, la Juve è stanca e il Milan è in salute. Bianconeri avanti, poi arriva il gol beffa di Bonucci che svetta tra Barzagli e Chiellini infilando Buffon e andando ad esultare sotto la Nord. Nel secondo tempo il Milan sfiora a più riprese il colpaccio, fiocca qualche fischio dagli spalti, ma Cuadrado e Khedira mettono le cose a posto. L'orgoglio viene sempre fuori, anche nel post partita quando Allegri e Buffon rigettano al mittente i mugugni dello Stadium in particolare quelli rivolti a Khedira.

     

    Juve-Napoli 0-1, 34ª giornata, 22 aprile 2018: brutta, bruttisima Juve. E un Napoli non entusiasmante ottiene con Koulibaly in extremis il successo che riporta il gruppo di Sarri a -1. Tutto sembra perduto, la Juve resta avanti eppure è data per spacciata considerando i cinque punti persi in quattro giorni (1-1 di Crotone) e il secondo contraccolpo pesantissimo da gestire dopo quello del Bernabeu in Champions. Niente di più sbagliato. La sconfitta in fondo sveglierà la Juve, la vittoria finirà per far perdere la bussola a tutto l'ambiente del Napoli, accolto come se lo scudetto lo avesse già vinto per davvero.

     

    Inter-Juve 2-3, 35ª giornata, 28 aprile 2018: la partita che diventa quella dello scudetto della Juve, quella degli alibi e dei velini per tutte le rivali con il Napoli in prima linea. Espulso Vecino al 18', bianconeri avanti all'intervallo con il gol di Douglas Costa. Ma negli spogliatoi sembra restarci la Juve, con l'Inter che coraggiosamente centra il sorpasso e lamenta l'espulsione di Pjanic per doppio giallo (ma ci sarebbero stati anche un rigore o due per la Juve). E quando tutto sembra perduto, la Juve risorge da sé stessa e vince lo scudetto: Dybala per il primo Cuadrado terzino che pareggia grazie alla deviazione di Skriniar, Dybala per la testa di Higuain che firma il 2-3. La leggenda narra che il Napoli abbia perso lo scudetto in quel momento in albergo a Firenze, il giorno dopo Simeone segna la tripletta che chiude i giochi. La realtà parla di una Juve che abbia vinto lo scudetto a San Siro, contro tutto e tutti, anche contro sé stessa.

     


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