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    JUVE CAMPIONE: il pagellone dello scudetto, a Buffon il 10 alla carriera

    JUVE CAMPIONE: il pagellone dello scudetto, a Buffon il 10 alla carriera

    • Nicola Balice
    Non è stato un campionato lineare quello vinto dalla Juve. In termini di risultati i passi falsi sono stati davvero pochi, da marcia impressionante. Eppure l'avvio è stato complicato, il finale pure. Senza che ci sia stato un vero giocatore in grado di prendersi la copertina di questo settimo scudetto consecutivo. Certo, rimarrà come l'ultimo di Gigi Buffon e questo è un fatto indiscutibile. Il settimo consecutivo anche per Chiellini (a livello individuale forse protagonista della sua migliore stagione nonostante gli infortuni) e Barzagli, Lichtsteiner e Marchisio. Quello dei 22 gol di Dybala anche se solo uno segnato contro le prime sei in classifica, quello di Higuain uomo squadra ma meno uomo d'area, quello della consacrazione di Pjanic, quello dell'esplosione finale di Douglas Costa e del passaggio di testimone alla nuova guardia. Quello, nel bene e nel male, vinto sempre più da Max Allegri. Nessun dieci in pagella, praticamente tutti hanno vissuto una stagione di alti e bassi, alcuni hanno addirittura deluso. Ma la Juve è stata e rimane per distacco la squadra più forte e con più voglia di vincere. Il gap è ancora ampio, forse destinato ad aumentare se il rinnovamento andasse a buon fine.

    BUFFON 10 – Voto alla carriera, non alla stagione. Che rimane positiva nonostante qualche passaggio a vuoto. La fotografia nel match col Bologna: un errore clamoroso, poi la parata scudetto.
    SZCZESNY 8 – Il futuro è lui, decisivo quando chiamato in causa nei due mesi di assenza del capitano.

    ALEX SANDRO 6 – Qualche gol anche pesanti, alcune buone prestazioni. Ma nel complesso è la grande delusione di questa stagione, solo parzialmente giustificabile dalla cessione chiesta e negata la scorsa estate.
    ASAMOAH 7 – Terzino sinistro di fiducia di Allegri quando la partita scotta, in campionato quasi tutti i big match lo hanno visto titolare. Saluta dopo sei scudetti di fila
    BARZAGLI 6.5 – Non è stata una stagione esaltante, il tempo passa e certi attaccanti li patisce. Ma rimane una colonna difficile da sostituire, non a caso da mesi si pensa al rinnovo.
    BENATIA 7.5 – Per alcuni mesi forse il miglior difensore del campionato, i tanti infortuni degli anni passati hanno influito sulla tenuta mentale nei momenti decisivi: la continuità si paga anche così. Più pesanti gli scivoloni fuori dal campo.
    CHIELLINI 8.5 – Anima della Juve, spesso capitano anche senza fascia. A livello individuale forse la sua miglior stagione.
    DE SCIGLIO 6.5 – Tanti infortuni, ma la sua carriera è ripartita da qui.
    HOWEDES 6 – Più tempo in infermeria che in campo, il valore non si discute ma di fatto non c'è mai stato.
    LICHTSTEINER 6 – Di stima, sette scudetti di fila li ha vinti solo lui da straniero. Nel momento del bisogno c'è sempre stato, ma la parabola è discendente.
    RUGANI 6.5 – Titolare di inizio campionato, poi sparisce di nuovo e ritorna nel finale. In campo sbaglia raramente, ma se Allegri non gli dà mai fiducia un motivo deve pur esserci.

    BENTANCUR 6.5 – La prima stagione è dura per tutti, lui tutto sommato si dimostra uno da Juve seppur utilizzato col contagocce
    KHEDIRA 7.5 – Record di gol, campionato al di sotto di quello strepitoso disputato nella scorsa stagione, nei piani di Allegri non si può mai fare a meno di lui anche quando il ritmo scende sotto il livello minimo
    MARCHISIO 6 – Allegri non lo vede più, rimane professionista esemplare nonostante tutto senza mai una sola parola fuori posto.
    MATUIDI 8 – La svolta della stagione arriva quando si mette lui a correre per tutti tra centrocampo e attacco.
    PJANIC 8.5 – Il campionato della consacrazione, il nuovo leader della Juve è lui. Se davvero dovesse partire, sarebbe il più difficile da sostituire.
    STURARO 6 – L'ultimo dei gregari di questa Juve, serve anche questo.

    BERNARDESCHI 7.5 – L'apprendistato alla Juve è lungo e complicato, lui lo gestisce nel migliore dei modi. Frenato dall'infortunio proprio quando aveva convinto tutti.
    CUADRADO 8 – Tre mesi fuori sono tanti, ma nell'anno in cui sembrava essere chiuso si dimostra insostituibile o quasi
    DOUGLAS COSTA 8.5 – Ci mette un girone intero per capire dove si trova, un girone passato ad essere più bello che utile. Poi si scatena e sullo scudetto c'è la sua firma ben impressa sopra. Anche e soprattutto da lui bisognerà ripartire.
    DYBALA 8 – In avvio di stagione è letteralmente devastante, poi si perde. Sono 22 i gol, ma solo uno quello segnato con le prime sei della classifica: start and stop, grande con le piccole e ancora troppo piccolo con le grandi.
    HIGUAIN 8 – Si accende e si spegne. Quando si spegne è impossibile non accorgersene, quando si accende è impossibile non ammirare il suo dominio. Decisivo, sì. Ma gli scudetti la Juve in fondo li vinceva anche con Matri o Llorente centravanti. Un tale investimento avrebbe forse richiesto qualche risposta più forte.
    MANDZUKIC 7 – Di tutte le stagioni in bianconero, quella in cui si rivela meno decisivo. Anche se alla fine, di lui Allegri non vorrebbe mai fare a meno.
     

    All. ALLEGRI 9 – Piaccia o non piaccia, anche questo scudetto è suo più di chiunque altro. Sopporta le critiche, sopporta le malelingue, sopporta i casi interni ed esterni. E non si fa distrarre da niente, badando solo al sodo. Alla faccia di chi si perde in filosofie varie, Allegri vince sempre in Italia ed in Europa è l'unico a tenere testa alle grandi.

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