Juve, Caldara non brilla nell'anno della consacrazione. E Rugani...
IL PROGETTO - Acquistato il 12 gennaio 2017 per 15 milioni di euro pagabili in due esercizi più altri 10 milioni di euro di bonus (6+4 legati ai risultati sportivi del ragazzo e dell'Atalanta e in larga parte già garantiti al club bergamasco), la Juventus aveva scelto di lasciare il centrale difensivo classe 1994 in prestito a Bergamo per altri 18 mesi, ovvero fino al 30 giugno 2018. L'obiettivo dei dirigenti bianconeri era quello di far completare un percorso di crescita che nel 2016/17 aveva visto letteralmente esplodere Caldara sotto la guida di Gasperini.
VALE QUANTO RUGANI - La stagione della consacrazione, tuttavia, non sta vedendo brillare Caldara come tutti si aspettavano. Caldara ha infatti trovato il campo soltanto per 18 gare fra campionato ed Europa League e confrontando le sue statistiche con quelle di Daniele Rugani (16 presenze stagionali), le cifre sono sostanzialmente in equilibrio e, anzi, promuovono il centrale bianconero ex-Empoli dal punto di vista della costruzione del gioco. Entrambi sono nel giro della Nazionale tanto che lo stesso Gigi Di Biagio avrebbe pensato di convocare Caldara per le due amichevoli contro Inghilterra e Argentina.
L'INFORTUNIO - Il problema è che il difensore dell'Atalanta è condizionato da tempo da un problema alla schiena che sta preoccupando molto il giocatore e che gli sta impedendo di scendere in campo con continuità. L'ultima gara ufficiale risale al 28 febbraio proprio contro la Juventus e da allora per lui sono arrivati solo forfait e qualche panchina. Beppe Marotta e Fabio Paratici sono certi della bontà del proprio investimento, ma chi si aspetta di vedere un Caldara già titolare nella Juventus 2018/19 può attendere. La consacrazione deve ancora arrivare, alle spalle di Chiellini e Benatia e duellando con Rugani.