Auguri Paratici: l'uomo dei grandi colpi che tutti vogliono strappare alla Juve
Compie oggi 44 anni Fabio Paratici, il direttore sportivo forse più corteggiato d'Europa: guarda tutto e tutti, si ricorda di tutto e tutti, prova ad arrivare prima di tutti. E parla poco, pochissimo. Fa parlare i fatti lui. E piace, quindi, a tutti. Tra un assalto a Pogba ed uno a Bonucci, infatti, la Juve ha visto in questi anni anche diverse offerte arrivare proprio a Paratici, sempre rimasto fedele alla società bianconera e a Beppe Marotta in particolare. Un binomio che appare infatti indissolubile quello Marotta-Paratici, capaci ad anni di di stanza dal ciclone calciopoli di riportare la Juve al proprio posto di competenza: prima in Italia per distacco, a contendere un posto al sole ai top club in Europa. Proprio con Marotta inizia la sua carriera da osservatore prima e dirigente poi: al termine di una carriera da onesto mestierante del pallone (12 club cambiati in 15 anni di carriera dal 1989 al 2004), entra subito nei quadri della Sampdoria come osservatore, diventando ben presto il principale uomo di fiducia di Marotta che lo nomina capo della struttura degli osservatori blucerchiata e infine direttore sportivo in seguito al diploma ottenuto a Coverciano nel 2009, appena in tempo per diventare uno dei protagonisti di quella Samp che si qualificò in Champions. Poi il passaggio alla Juve sempre insieme a Marotta, in bianconero diventa coordinatore dell'area tecnica e direttore sportivo: un anno di apprendistato e poi il via ad un ciclo fatto solo di successi, in attesa che il prossimo biennio possa portare al definitivo assalto alla Champions. In mezzo la corte di Real Madrid, Tottenham, Milan, Liverpool, Psg e Roma: niente da fare, fino a quando ci sarà Marotta per Paratici ci sarà solo la Juve.
I GRANDI COLPI – Nonostante le difficoltà del primo anno di Juve, da subito arrivano i veri colpacci. Quello di Bonucci, apparentemente strapagato per 15 milioni a Bari e Genoa dopo una stagione fallimentare, oggi da molti definito uno dei migliori difensori al mondo, il preferito di Guardiola. Quello anche e soprattutto di Barzagli, primo affare a cinque stelle tra quelli portati a termine a parametro zero o poco più. Il secondo anno è quello della rinascita bianconera: a zero arriva Pirlo, poi Vidal e Lichtsteiner rappresentano gli acquisti di una Juve vincente sempre e comunque. Terza stagione e arriva il capolavoro: strappato con la complicità di Mino Raiola un certo Paul Pogba allo United a zero euro. E poi in sequenza ancora Tevez, l'uomo della svolta, Morata e Dybala, solo per citare i volti simbolo delle ultime tre stagioni o magari l'affare Pjanic in attesa che il mercato di oggi completi il tutto con un attaccante di primissimo piano. Senza dimenticare tutto l'altro mercato fatto di plusvalenze preziose o altri colpi a zero, da Llorente a Khedira fino ad arrivare a Daniel Alves. Certo non sono mancate le delusioni e i mezzi flop (dal Malaka Martinez a Hernanes), troppo poco o niente rispetto a quanto dimostrato da Paratici in sinergia con Marotta e tutti i suoi uomini in questi sei anni di Juve. Il colpo più bello? Come sempre, il prossimo...@NicolaBalice