Juve, Bonucci ora è da solo: fra record e dubbi, per salvarlo serve la difesa a tre
I DUBBI - Sono numeri assoluti quelli di Bonucci, come assoluta diventa ora la sua responsabilità, come leader di una squadra chiamata a ritrovare se stessa e, soprattutto, a riconquistare quello scudetto che manca ormai da due anni, dopo essere stato per nove lunghe stagioni una piacevole consuetudine. Fin qui la 'cartolina', poi arrivano i dubbi: quelli sulla tenuta fisica del centrale di Viterbo (35 anni) e sulla sua tenuta, atletica e tattica, in una difesa a quattro. Dubbi accentuati dalla partenza di Matthijs De Ligt (e dallo scambio di vedute, a distanza, fra i due) e dall'arrivo di Gleison Bremer, miglior difensore della Serie A nel 2021-22 nella difesa a tre del Torino e in difficoltà nell'inserirsi nella linea a quattro bianconera durante il pre campionato (Morata docet).
LA SOLUZIONE - Le perplessità di cui sopra sono anche quelle di Allegri, che starebbe pensando di passare alla difesa a tre, per far nuotare Bremer in acque conosciute e per accorciare gli spazi di copertura a Bonucci, favorendone al contempo la capacità di impostare il gioco. E l'arrivo del jolly Kostic, anche in questa chiave tattica, può favorire questa piccola rivoluzione.