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Juve: Bonucci ha il fiatone, serve Rugani
E alla fine arrivò la sosta. In casa Juventus è tempo di tirare il fiato dopo una rincorsa irrestistibile che ha riportato gli uomini di Allegri a ridosso della vetta della classifica nonostante un avvio di stagione choc. E tra i maggiori beneficiari della pausa natalizia c'è indubbiamente Leonardo Bonucci, uno degli stakanovisti di questa prima metà di stagione, che a Modena contro il Carpi ha pagato il conto di chi in questo 2015 ha raramente staccato la spina.
NON SI FERMA MAI - Titolare 15 volte su 17 partite di campionato (in panchina per 90' solo col Genoa e risparmiato per 45' contro il Milan), sempre presente in Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, senza contare gli impegni con la Nazionale. E anche nella stagione passata sono stati davvero rari i momenti di relax, con 1170' su 1170 in campo europeo e 33 gettoni su 38 in Serie A; il calcolo potrebbe tranquillamente essere esteso anche al triennio di Conte alla guida della Juve, ma la sostanza resta quella, Bonucci non si è mai fermato da qualche stagione a questa parte e prima poi la stanchezza, mentale prima ancora che fisica, si fa sentire. Senza che questo vada ad inficiare il 2015 da assoluto protagonista del difensore laziale, autore di un'annata da incorniciare, coincisa con un triplete sfiorato in bianconero e la nomina nella top 11 dell'ultima Champions League.
SERVE RUGANI - Un Bonucci che si è ormai consacrato come uno dei migliori difensori centrali in Europa, tanto da suscitare l'interesse di alcuni dei migliori club stranieri, Bayern Monaco in testa, e spingere il club bianconero a prolungargli il contratto fino a giugno 2020 e facendone uno dei punti cardine anche della Juventus del futuro. Difficile per Allegri rinunciare ad un giocatore di tale valore, che anche nei momenti di maggiore appannamento non ha mai tolto spazio al terzetto Barzagli-Bonucci-Chiellini sacrificando un talento purissimo ambito da mezza Italia e mezza Europa come Daniele Rugani. Ecco, visto il Bonucci distratto e svagato col Carpi e alla luce anche dello stop di Barzagli, per Allegri è forse arrivato il momento di prendere in considerazione l'idea di operare una maggiore turnazione anche in un reparto nevralgico come quello difensivo. Di cui Bonucci resta un leader imprescindibile ma pur sempre un essere umano...
NON SI FERMA MAI - Titolare 15 volte su 17 partite di campionato (in panchina per 90' solo col Genoa e risparmiato per 45' contro il Milan), sempre presente in Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, senza contare gli impegni con la Nazionale. E anche nella stagione passata sono stati davvero rari i momenti di relax, con 1170' su 1170 in campo europeo e 33 gettoni su 38 in Serie A; il calcolo potrebbe tranquillamente essere esteso anche al triennio di Conte alla guida della Juve, ma la sostanza resta quella, Bonucci non si è mai fermato da qualche stagione a questa parte e prima poi la stanchezza, mentale prima ancora che fisica, si fa sentire. Senza che questo vada ad inficiare il 2015 da assoluto protagonista del difensore laziale, autore di un'annata da incorniciare, coincisa con un triplete sfiorato in bianconero e la nomina nella top 11 dell'ultima Champions League.
SERVE RUGANI - Un Bonucci che si è ormai consacrato come uno dei migliori difensori centrali in Europa, tanto da suscitare l'interesse di alcuni dei migliori club stranieri, Bayern Monaco in testa, e spingere il club bianconero a prolungargli il contratto fino a giugno 2020 e facendone uno dei punti cardine anche della Juventus del futuro. Difficile per Allegri rinunciare ad un giocatore di tale valore, che anche nei momenti di maggiore appannamento non ha mai tolto spazio al terzetto Barzagli-Bonucci-Chiellini sacrificando un talento purissimo ambito da mezza Italia e mezza Europa come Daniele Rugani. Ecco, visto il Bonucci distratto e svagato col Carpi e alla luce anche dello stop di Barzagli, per Allegri è forse arrivato il momento di prendere in considerazione l'idea di operare una maggiore turnazione anche in un reparto nevralgico come quello difensivo. Di cui Bonucci resta un leader imprescindibile ma pur sempre un essere umano...