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Juve, Bonucci e la pec di diffida: possibile risoluzione del contratto, lo scenario
RICHIESTA RESPINTA - La situazione di Bonucci in questo momento è in stand by. E il tentativo del giocatore, riportato da La Gazzetta dello Sport, secondo la quale ha chiesto il reintegro in squadra attraverso una pec, non ha avuto esito positivo; la risposta è stata chiara: il club ha fatto una scelta tecnica e ritiene di mettere a disposizione le migliori condizioni per allenarsi. Tradotto: non ti imediamo di lavorare, ma niente reinserimento in rosa. Nessun ripensamento da parte della società, nonostante l'azione legale del giocatore.
RISOLUZIONE - Ma la mossa di Bonucci può diventare propedeutica a una citazione di fronte al collegio arbitrale che può arrivare in un secondo momento. Il difensore potrebbe riuscire anche a risolvere il contratto svincolandosi con un anno d'anticipo rispetto alla naturale scadenza (l'ingaggio è di circa 6 milioni di euro), con una richiesta di un indennizzo che può andare oltre i 2 milioni. E' un diritto stabilito nell’accordo collettivo dei calciatori di Serie A, creato con l'obiettivo di tutelare quei giocatori che finiscono fuori squadra. Secondo le norme, l'escluso deve avere la possibilità di allenarsi con il resto della squadra.
TRATTAMENTO - Oggi invece Bonucci si allena insieme agli altri esuberi, in orari diversi rispetto al resto del gruppo di Allegri. La società non vuole fare sconti a nessuno, e quelli fuori dal progetto vengono trattati tutti allo stesso modo. Il giocatore, però, non è contentissimo del trattamento che gli stanno riservando dopo tanti anni in bianconero: il suo desiderio sarebbe quello di chiudere la carriera con la maglia della Juve, ma al momento l'addio sembra al strada più probabile.