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    Juve, Bonucci è ko e il reparto è già in affanno. Ad Allegri bastano 4 centrali?

    Juve, Bonucci è ko e il reparto è già in affanno. Ad Allegri bastano 4 centrali?

    • Simone Gervasio
    Suona già l’allarme in casa Juventus. Non per i risultati, visto che la truppa di Allegri ha impattato bene con la nuova Serie A, quanto per i tanti infortuni. Prima Pogba, poi Di Maria, ora tocca a Bonucci. Per il difensore si tratta solo di un affaticamento che però non gli ha permesso di allenarsi con continuità durante la settimana e gli precluderà la prima trasferta stagionale, a Genova. Un intoppo che non ci voleva per Max, in un ruolo non troppo fornito.

    NUOVA DIFESA - La difesa infatti è stato uno dei reparti più cambiati dal mercato. Via Chiellini e De Ligt, dentro Gatti e Bremer. Numericamente la Juve resta dunque con 4 centrali ma perde in esperienza. E in una stagione che si prospetta logorante, in molti si aspettavano uno sforzo della società per prendere un altro centrale e blindare la difesa. Così non è stato, la Juve ha più volte fatto intendere come le priorità siano altre e come ci sia estrema fiducia negli uomini della retroguardia. Nel quale viene considerato anche Danilo che, duttile com’è, può essere schierato anche da centrale, in emergenza.

    GLI ALTRIBremer è una certezza. Rugani ha avuto molti interessamenti, nessuno concretizzato. Resterà dunque a dare profondità e dovrà farsi trovare pronto quando chiamato in causa. L’ultimo centrale è Federico Gatti, un novizio a questi livelli. Allegri si fida ciecamente dell’ex Frosinone che nelle prime amichevoli stagionali ha dimostrato di non patire il salto di categoria. Sarà lui l’ago della bilancia della nuova difesa juventina, già nella gara con la Sampdoria dove potrebbe coprire il primo forfait di Bonucci.

    BONUCCI - Leo ha 35 anni e nella scorsa stagione ha saltato ben 11 partite per problemi muscolari e al polpaccio. La sua integrità fisica è quindi una questione da tenere sott’occhio alla Continassa. Dovrà fare gli straordinari quest’anno per fissare la rotta da seguire per i suoi compagni di reparto più giovani. Ma anche per assicurare minuti a una squadra che ha bisogno di lui, come non mai. L’inizio però preoccupa. E chissà che il suo primo stop non possa cambiare i piani della dirigenza juventina e spingerli a riflettere sulla necessità di un nuovo centrale.
     

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