Juve, Bernardeschi non è risorto ma è sulla buona strada: una rivincita sulla sfiducia e la 'nevrosi della fretta'
Omar Savoldi
Siamo a Natale e non a Pasqua, quindi la resurrezione appare prematura, forse anche impropria. Federico Bernardeschi non è rinato, né risorto, ma si è ritrovato. Merito della Nazionale in cui, con un'altra maglia, è stato capace di scucirsi le strisce bianconere? Capacità di transitare per una “no flight zone” che gli ha permesso di scappare da quella coazione a ripetere delle sue ultime stagioni alla Juve? Merito del tempo (tanto) a disposizione, in grado di diluire quell’ansia da prestazione che lo faceva sbagliare (quasi) sempre?