AFP/Getty Images
Pogba titolare:| Juve-Bayern è il suo esame di laurea
La Juve si affida al francese: personalità, tiro, fisico e gioco aereo per stendere il Bayern.
Esame di laurea per il ragazzino diventato grande.
C’era una volta un ragazzino a cui Alex Ferguson disse, più o meno: «Vai pure». Non perché non fosse bravo, maperché probabilmente non sembrava «così» bravo. Così: come un titolare, nonostante la giovane età; come un veterano, nonostante la mancanza d’esperienza; come un campione, nonostante fosse presto per dirlo. C’era una volta un allenatore, Antonio Conte, che vide il ragazzino appena arrivato dal Manchester United e gli disse, più o meno: «Tu ti alleni, cresci, migliori, non fiati e prima o poi giocherai».
Crescita continua Il ragazzino si chiama Paul Pogba: in otto mesi è cresciuto, è migliorato, ha fiatato poco e domani gioca. Non (solo) per la squalifica di Vidal: Conte avrebbe voluto schierare il francese già a Monaco passando al 3-5-1-1, ma l’impossibilità di mettere in campo Vucinic dal primo minuto aveva costretto il tecnico a riproporre il 3-5-2 e a lasciare Paul in panchina. Conte non fa regali: premia il lavoro e la qualità. E allo stesso modo se qualcuno sgarra, paga ed è capitato anche a Pogba a novembre, quando fu escluso dalla trasferta di Pescara per due ritardi agli allenamenti. Da quei giorni è passato tanto tempo e Paul è diventato un altro giocatore. E’ normale che un giovane faccia progressi in breve tempo, ma la maturazione di Pogba è stata impressionante. Il termometro è sempre quello: le decisioni di Conte. Nella stagione di Pogba ci sono 32 presenze, 18 delle quali da titolare, 1.820 minuti in campo, 5 gol. Ma a colpire è soprattutto il trend in costante crescita: debutto e prime tre apparizioni a settembre, quattro gettoni a ottobre, a novembre e a dicembre. Poi si sale: cinque presenze a gennaio, cinque a febbraio, cinque anche a marzo. E quella di domani è la terza gara di aprile.
Nazionale L’esplosione di Paul, sempre più centrale nel progetto bianconero, non è sfuggita a Didier Deschamps che lo ha convocato per le ultime due partite della Francia. Era la primachiamata, doveva servire a Pogba per prendere confidenza con l’ambiente. E invece il centrocampista della Juve è stato titolare sia contro la Georgia sia contro la Spagna. E proprio la presenza contro i campioni del mondo e d’Europa ha rappresentato la consacrazione di Paul, che —come tutti i fuoriclasse —sembra essere anche un tipo fortunato. Se sei un centrocampista e i tuoi tecnici sono Antonio Conte e Didier Deschamps, ogni allenamento sembra un master di specializzazione. E se i tuoi compagni sono Vidal, Pirlo e Marchisio ogni giornata trascorsa a Vinovo è un corso d’aggiornamento. «Pirlo nella mia crescita personale mi ha aiutato tanto — ha ammesso Pogba —, è un giocatore fantastico. Mi piace molto e indubbiamente mi ispiro a lui. Spero di avere una carriera fantastica come la sua. Lo guardavo quando ero piccolo». Adesso ha 20 anni, maè già grande e con Pirlo si allena tutti i giorni.
Esame di laurea Con la guida di Conte e i suggerimenti dei compagni Paul è pronto per l’esame di laurea contro il Bayern. Di solito ai giovani si concede più tempo, ma Pogba non ne ha bisogno. La serenità e la personalità con le quali ha affrontato in nazionale Xavi e Iniesta non mancheranno nemmeno domani sera e la sana incoscienza dei suoi 20 anni dovrebbe cancellare il rischio della tensione. I tiri da fuori saranno un’arma importante e la facilità di calcio con entrambi i piedi è un’altra caratteristica del francese, che proverà anche a sfruttare l’altezza per far male ai tedeschi. «La sfida col Bayern sarà molto difficile, ma ci crediamo». Paul è molto sportivo, rispetta profondamente ogni avversario e a maggior ragione una squadra così forte. Ma non ha paura di nessuno. Il ragazzino è cresciuto e la Juve si affida a lui.